L’ascendente dell’extra vergine sull’Oriente a Olio Capitale

L’ascendente dell’extra vergine sull’Oriente: la sesta edizione di Olio Capitale, il salone degli extra vergini di Trieste, passa agli annali come l’edizione del forte incremento di presenze dall’Estremo Oriente tra il pubblico specializzato. Operatori preparati ed estremamente competenti, giunti appositamente a Trieste per Olio Capitale, divenuto ormai, a livello internazionale, l’appuntamento per chi vuole una visuale completa degli extra vergini di qualità italiani.
 
Tra i visitatori dall’Estremo Oriente, importatori food dalla Corea, buyer da Taiwan a Trieste per il secondo anno consecutivo, un gruppo di sommelier dell’olio giapponesi, trattenutesi in fiera per tutti e quattro i giorni della manifestazione, così come Vito Chan, buyer di Shanghai, giunto appositamente dalla Cina per selezionare le migliori declinazioni di quello che ormai è divenuto un nuovo status symbol per i nuovi ricchi cinesi. L’ ottima qualità dell’olio, ha spiegato Chan, non è l’unico parametro per la sua ricerca: fondamentale anche il packaging per poter proporre sì un prodotto buono ma anche di grande appeal.
 
Sono 950 gli incontri effettuati tra espositori e buyer stranieri che si sono tenuti nei primi tre giorni di Olio Capitale, grazie alle agende messe appunto dall’Area internazionalizzazione di Aries, l’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Trieste, organizzatore di Olio Capitale. Buyer giunti non solo dall’Estremo Oriente, ma anche dall’Europa, da Israele, dall’Australia, dagli Stati Uniti e dal Canada.
 
Proprio James Raynar, buyer canadese, conferma l’importanza di questa dimensione dell’evento: “Ho avuto un’ottima impressione: probabilmente nell’industria dell’olio d’oliva non esistono esposizioni così complete e mirate come questa– racconta -.Per un buyer è un’opportunità estremamente proficua. Credo che il suo punto di forza sia la possibilità di incontrare faccia a faccia i produttori nell’ambito di incontri prefissati e, quindi, essere guidati da un’organizzazione particolarmente efficiente. Tra le centinaia di etichette di ottima qualità, ho individuato molti prodotti interessanti, ma non è emerso il prodotto di un regione piuttosto che un’altra. Ho trovato ottimi oli ed ora il problema sarà scegliere quali importare e diffondere nel mio Paese. Ma conto certamente di tornare per le prossime edizioni”.
 
A Olio Capitale anche ambasciatori dell’extra vergine di qualità italiano all’estero. È il caso di Nicholas J. Coleman, che nella Scuola di cucina di Eatitaly di New York, diretta da Lidia Bastianich, insegna agli americani come gli extra vergini non siano tutti uguali e il modo migliore di abbinarli ai diversi cibi: “Circa quarant’anni fa gli americani hanno iniziato a interessarsi ai vini di qualità. Poi è stata la volta dei formaggi e ora è giunto il momento degli oli extra vergini – racconta -. C’è già chi spende molto per una bottiglia d’olio anche se non spesso ha i mezzi per poterlo apprezzare. L’olio unisce le persone. La mia mission è proprio educare al gusto, insegnare ad assaggiare e degustare gli oli. Così una bottiglia potrà esser comprata con maggiore consapevolezza e di conseguenza maggior vantaggio sia per il consumatore che per il produttore. Qui ad Olio Capitale ho raccolto moltissimi ottimi contatti: è un’esperienza unica”.

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