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“Il ruolo dell’olio di oliva nella Dieta Mediterranea” questo il titolo del convegno promosso dalla Camera di Commercio di Matera all’interno di Olio Capitale. Un progetto che punta a dare sempre maggiore ruolo e dignità alla cultura alimentare del nostro Paese come ha evidenziato Angelo Tortorelli, presidente della Camera di Commercio di Matera.
Olio Capitale è su questa linea, ha ribadito a supporto il presidente camerale Antonio Paoletti, evidenziando come l’Unioncamere nazionale sia particolarmente attiva su questo fronte di promozione dell’agroalimentare e della ristorazione di qualità italiana.
Umberto Montano, coordinatore progetto, ha spiegato quanto lo studio realizzato e la sua attività sul campo pongano la dieta mediterranea quale strumento principe per la promozione delle aziende olivicole della Basilicata.
L’olivo in Lucania è stato coltivato fin di tempi della Magna Greca anche se raramente è stato esportato. Le olive di una delle cultivar più importanti, la Majatica di Ferrandina, hanno costituito il rancio dei soldati greci e romani stanziali in territorio lucano. Anche oggi le olive passite in forno di questa varietà sono una specialità molto apprezzata. Piccola regione olivicola, con un’estensione di 30mila ettari olivetati, per una produzione di 6200 tonnellate d’extra vergine, la Basilicata è un piccolo scrigno che conserva molte cultivar autoctone tra cui ricordiamo l’Angellina, la Giusta, la Pizzuto, la Ripolese. Tre sono gli areali di produzione: Vulture, Bassa Val d’Agri, Bassa Collina Materana. I centri olivicoli più importanti nel Vulture sono: Melfi, Rionero in Vulture, Barile, Rapolla, Acerenza, Lavello, Venosa. Nella bassa collina Materana le zone di produzione qualitativamente più alta sono: Ferrandina, Grassano, Grottole, Salandra, Montescaglioso e Bernalda. L’ultimo areale è la Bassa Val d’Agri nei comuni di: Aliano, S. Arcangelo, Roccanova, Missanello. La Dop Vulture è l’unica Dop del territorio, autorizzata il 11 gennaio 2012.
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