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La produzione di energia rinnovabile è origine di molteplici aspettative sia economiche sia ambientali. La “digestione anaerobica” è una delle possibili soluzioni che, pur con un impatto sociale significativo, sta prendendo piede anche nel nostro territorio mediante la realizzazione di impianti a biomasse che rappresentano un’importante opportunità sia per le imprese agricole sia per le strategie energetiche.
Nell’ambito della Conferenza Metropolitana dei Sindaci svoltasi oggi a palazzo Malvezzi, la Provincia di Bologna, i Comuni e le organizzazioni agricole hanno sottoscritto il “manifesto sulle energie rinnovabili in agricoltura” condividendo principi e impegni a favore del territorio.
In particolare, nel manifesto si chiedono modifiche alla normativa nazionale al fine di consentire ai Comuni di governare in una logica di area vasta, “promuovendo gli impianti compatibili ed integrati con il mondo agricolo” e ci si impegna per “una particolare attenzione agli aspetti tecnici nella fase autorizzativa” secondo le norme regionali.
Inoltre, nella consapevolezza dell’impatto sociale degli impianti, si evidenzia l’importanza della costante comunicazione con i cittadini e della trasparenza nelle analisi e valutazioni dei progetti di produzione.
Attualmente, nel territorio rurale della provincia gli impianti che utilizzano, in forme diverse, le biomasse per la produzione di energie rinnovabili sono 36, di cui 23 autorizzati e 13 in corso di autorizzazione, così suddivisi:
· 19 impianti a biogas autorizzati di potenza variabile da 0,35 a 1,4 MegaWatt nei comuni di Bentivoglio, Castello d’Argile, Castenaso, Ozzano, S. Pietro in Casale, Minerbio (1), Medicina (6 ), Molinella (3), Budrio e S. Giovanni in Persiceto (2);
· 4 impianti a combustione autorizzati: nel comune di Bologna, a Lizzano in Belvedere, a Sant’Agata bolognese e a Zola Predosa;
· 12 impianti a biogas in corso di autorizzazione nei comuni di Crevalcore, Minerbio, Imola, S. Giovanni in Persiceto, Galliera, Molinella (tutti con 1 impianto), S. Pietro in Casale (2) e Budrio (5).
· 1 impianto a combustione in corso di autorizzazione nel comune di Bologna.
Ogni impianto a biogas da 1MegaWatt si stima necessiti di 300-350 ettari di colture dedicate, qualora venga alimentato solo da quel tipo di biomassa. Il valore diminuisce all’aumentare della quota di biomassa derivante da scarti di produzione e/o liquami.
In base ai risultati provvisori del Censimento Nazionale Agricoltura 2011, in provincia di Bologna, limitatamente alla pianura, la superficie agricola totale corrisponde a 133.250,84 ettari: 116.299,28 di superficie agricola utile, di cui 103.180,74 ettari impegnati a seminativo.
A conclusione dell’incontro, l’assessore provinciale all’Agricoltura, Gabriella Montera, ha dichiarato: “Con la sottoscrizione di questo documento condiviso fra i sindaci e le organizzazioni sindacali d’impresa si vuole valorizzare un’agricoltura produttiva e multifunzionale, affermando nel contempo il contribuito che il mondo agricolo dà alla green economy attraverso la produzione di energie rinnovabili”.
Emanuele Burgin, assessore provinciale all’Ambiente ha sottolineato che “le biomasse sono una componente fondamentale nella strategia delle energie rinnovabili. Occorre governare i processi, ed è importante il passaggio condiviso di oggi che segna un passo avanti nel tema dell’accettabilità sociale”.