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Narcisi e non mimose per la festa della donna: questo l’invito di Coldiretti Toscana per l’8 marzo, visto che la neve e il gelo di questo inverno hanno ridotto del 30% la produzione di mimose, concentrata per il 90% in Liguria. Il narciso, giallo come la mimosa ma anche bianco, rosa, arancione, è simbolo della bellezza e della fertilità femminile nella cultura ebraica, ricorda l’associazione: ed ha il pregio, apprezzato di questi tempi, di essere resistente e costare poco: 10 centesimi per stelo all’ingrosso, 50 al dettaglio. “Che senso ha – si chiede Dina Pierotti, presidente Coldiretti Lucca – acquistare prodotti che vengono dall’estero quando la nostra regione, ed il nostro Paese, sono la capitale dei fiori? Nessuno. Esattamente per queste ragioni noi diciamo narcisi”. In Toscana sono circa un milione gli steli di narciso prodotti, in particolare tra i distretti di Lucca, in Versilia, e Pescia: sono fiori spontanei, che non hanno bisogno di serre riscaldate ma crescono anche in campo aperto resistendo a temperature rigide, e quindi costano poco per i produttori. La mitologia greca lega questo fiore a un monito contro la vanità umana. Narciso, si narra, era un giovane bellissimo e duro di cuore. Una ninfa, respinta, volle vendicarsi portandolo a specchiarsi in un lago: vedendosi riflesso sull’acqua lui si innamorò della sua immagine, ma quando l’acqua del lago si increspò l’immagine scomparve: Narciso, gettatosi nel lago annegando perché convinto di aver perso la creatura amata, fu trasformato da Cupido in un fiore. Se i narcisi sono in vasetti basta travasare la piantina con i bulbi; nel caso di steli di narcisi invece Coldiretti consiglia di miscelare, in un litro di acqua, un goccio di varichina ed un cucchiaio di zucchero. (ANSA)
foto tratta da www.giardinaggio.it/bulbi/narciso.asp