De Castro, innovazione e patto internazionale per sostenibilità dei mercati


«Negli ultimi anni l’agricoltura globale è stata interessata da profonde e straordinariamente rapide trasformazioni. Crisi energetica, crisi ambientale e crisi alimentare sono i grandi temi che delineano il presente e sono destinati a condizionare il futuro». Queste le parole del Presidente della Commissione Agricoltura e Sviluppo rurale del Parlamento Europeo Paolo De Castro intervenuto oggi a Bruxelles alla conferenza “Enhancing Innovation and the Delivery of the Research in European Agricolture” insieme al Commissario Europeo per l’Agricoltura Dacian Ciolos e al Presidente del Consiglio Agricoltura e Pesca Mette Gjerskov.

«Alcuni di questi cambiamenti – ha proseguito De Castro – stanno assumendo una dimensione strutturale. Prima fra tutte, la crescita della domanda alimentare, legata agli incrementi demografici e al processo di crescita economica, che sta interessando vaste quote della popolazione mondiale e che va affrontata nella logica di produrre di più inquinando di meno. Rispetto a tale nuova fase, le ambizioni dell’Europa devono misurarsi innanzitutto con gli obiettivi della crescita intelligente. La prossima riforma della politica agricola comune rappresenta una chance da cogliere e, in particolare, le proposte sullo sviluppo rurale, che fanno del trasferimento di conoscenza e dell’innovazione le loro prime priorità, si stanno muovendo nella giusta direzione».

«Gli sforzi dei prossimi mesi – puntualizza il Presidente Commagri – dovranno essere orientati alla creazione di un percorso d’innovazione che favorisca nuovi processi e nuovi modelli di organizzazione per ottenere una filiera agroalimentare più efficiente, trasparente e sostenibile, in grado anche di ridurre gli sprechi alimentari. Il ruolo del Parlamento Europeo sarà, in questa direzione, centrale e decisivo. Sarà poi fondamentale – ha concluso De Castro – l’integrazione tra le politiche europee e, più in generale, la costruzione di un coordinamento delle politiche dell’agroalimentare che possa dirsi davvero globale. Un patto internazionale inserito in una più ampia global food policy che, nel medio-lungo periodo, possa permettere di elevare il potenziale produttivo mondiale e garantire un funzionamento dei mercati agricoli efficiente e sostenibile».

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