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Con il caldo della primavera scatta l’allarme siccita’ al nord dove le precipitazioni sono praticamente dimezzate nell’inverno con l’abbassamento del livello di fiumi e laghi e la riduzione delle scorte idriche nei terreni. E’ quanto afferma la Coldiretti sulla base dei dati Isac Cnr rispetto alla media di riferimento 1971 – 2000.
Il caldo primaverile – sottolinea la Coldiretti – sta accentuando l’allarme siccita’ presente in numerose zone, soprattutto centrosettentrionali del Paese. La carenza idrica e’ resa evidente – precisa la Coldiretti – dalla magra straordinaria della gran parte dei corsi d’acqua al nord dove i grandi laghi di Como, Maggiore e Garda sono tra i 20 ed i 50 centimetri al di sotto del livello medio del periodo. Esiste peraltro anche un problema ambientale come nel lago di Centro Cadore dove in questi giorni si sta verificando una moria eccezionale di pesci. La situazione e’ particolarmente preoccupante dove e’ caduta poca neve come in Veneto, ma anche in Toscana dove non e’ bastata per scongiurare il rischio siccita’ ed in Friuli Venezia Giulia. In difficolta’ c’e’ il grano, ma con la ripresa vegetativa favorita dal caldo potrebbero soffrire anche le piante da frutta. Nelle campagne – conclude la Coldiretti – i terreni induriti dalla siccita’ rendono difficili e molto costose le tradizionali lavorazioni per la preparazione delle semine, ma a preoccupare e’ anche la disponibilita’ idrica per l’irrigazione delle piante durante la fase di crescita primaverile ed estiva.