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Nonostante i numerosi incontri, ben 11, le Organizzazioni Produttori e gli Industriali del pomodoro sono riusciti a raggiungere l’accordo sul prezzo per la campagna 2012 solo grazie all’intervento determinante di mediazione dell’Assessore Tiberio Rabboni.
“Il percorso seguito dalle rappresentanze chiamate in causa per fissare l’accordo ed il risultato finale raggiunto, ovvero un prezzo di riferimento a 84 euro/tonnellata, che non copre neppure i costi produttivi e modifica, in termini peggiorativi, i parametri qualitativi ed i tempi di pagamento”, – ha sottolineato il Presidente di Confagricoltura Emilia–Romagna Guglielmo Garagnani –“manifesta in maniera inequivocabile che il modello di contrattazione attuale ha fallito nel suo complesso e di conseguenza va rivisto radicalmente”.
“Non possiamo più accettare – ha proseguito Garagnani – di ritrovarci tutti gli anni, in prossimità delle semine, nella situazione in cui da un lato c’è l’industria di trasformazione che scarica sulle aziende agricole i propri costi e le proprie inefficienze e dall’altro c’è il mondo agricolo che lamenta che la cosa non è sostenibile”.
“Occorre maturare quanto prima, da parte di tutti, la consapevolezza che per stare sui mercati globali bisogna operare come filiera in maniera unitaria e strategica perché nessun agricoltore è obbligato a seminare pomodoro soprattutto se per fare questo è costretto, non solo a rimetterci del tempo, ma anche del denaro e nessuna industria può operare senza la disponibilità del prodotto.
E’ necessario pertanto avviare da subito – ha proseguito Garagnani – un confronto serio tra i soggetti interessati per creare un sistema solido e sano di filiera del settore del pomodoro trasformato capace di valorizzare le produzioni nazionali non solo a parole e sulla carta ma anche e soprattutto nei fatti.
Questa ennesima brutta esperienza, deve portare alla ricerca ed alla definizione di nuovi modelli di contrattazione partendo dagli strumenti di confronto già a disposizione della filiera, primo fra tutti quello del Distretto del Pomodoro del Nord.
Confagricoltura – ha concluso Garagnani – è pronta a impegnarsi da subito, con chi ci vuole stare, per creare le condizioni ottimali per la prossima campagna.
Per quest’anno non resta che vigilare sulla contrattazione e sulla programmazione delle superfici e delle produzioni affinché, per i produttori, la campagna non peggiori ancora in fase di consegna dei prodotti.