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La Commissione Europea ha dato il via libera all’uso di una proteina sintetica – la ISP, Ice Structuring Protein – isolata originariamente da un pesce artico e riprodotta in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato che impedisce ad alcuni gelati dietetici di sciogliersi. Della produzione se ne farà carico la Unilever, fomosa industria chimica. Il via libera dell’Esecutivo si basa sul parere positivo espresso nel luglio dello scorso anno dall’Efsa (Autorita’ europea per la sicurezza alimentare) che ha escluso il rischio di allergenicita’ in seguito all’ingestione dei prodotti contenenti ISP. “Ma i ricercatori indipendenti dell’ Indipendent Science Panel (ISP) gia’ nel 2006 avevano dimostrato che la proteina della Unilever non e’ sostanzialmente equivalente a quella prodotta dal pesce artico – commenta Nicoletta De Cillis, Fondazione Diritti Genetici – e che anzi costituisce un allergene, proprio per la sua derivazione da lieviti transgenici.”
Ed i consumatori cosa ne pensano ? Secondo la Coldiretti il 72 % degli italiani vede con una certa preoccupazione, per non dire paura, l’immissione sul mercato di questi prodotti OGM.
Il rischio di acquistare un “gelato Ogm” che non si scioglie grazie all’aggiunta di una proteina sintetica fa paura a quasi 3 italiani su quattro), che ritengono i cibi con organismi geneticamente modificati meno salutari di quelli tradizionali. E’ quanto afferma la Coldiretti, sulla base di una indagine Swg, in riferimento alla notizia che con la prossima estate si potrebbe correre il rischio per la prima volta di rinfrescarsi con sorbetti transgenici che non si sciolgono grazie all’aggiunta di una proteina sintetica che ha recentemente avuto i l via libera dalla Commissione Europea alla vigilia delle vacanze su richiesta della multinazionale Unilever.
La contaminazione da Ogm del prodotto alimentare piu’ amato dai grandi e dai bambini avviene con u na proteina sintetica isolata originariamente da un pesce artico e riprodotta in laboratorio attraverso la fermentazione di un lievito geneticamente modificato che potrebbe essere semplicemente etichettata – sottolinea la Coldiretti – come “proteina Isp”.
Un vero “attentato” che – sottolinea la Coldiretti – mette a rischiola credibilità e l’immagine generale del Made in Italy nel mondo dove le esportazioni di gelato sono aumentate del 43 per cento in valore nel primo mese del 2009 dopo che nel 2008 le spedizioni all’estero hanno sfiorato per la prima volta i 200 milioni di euro. Il consumo di gelato annuale è stimato in Italia – continua la Coldiretti – in oltre 15 chili a persona per una spesa di 5 miliardi di euro destinati all’acquisto di coppe, coni, bastoncini e vaschette, dei quali il 60 per cento di tipo artigianale e il 40 per cento industriale.
La ricerca di genuinità nel consumo di gelato è dimostrata dal fatto che tra le tendenze della nuova stagione si è assistito al tramonto dei gusti “artificiali”, come ad esempio il puffo, ad una riscoperta dei gusti di stagione e locali ottenuti da prodotti caratteristici del territorio come la frutta. In particolare – continua la Coldiretti – si è verificata una moltiplicazione delle iniziative volte a garantire la genuinità del prodotto a partire dall’impiego di latte fresco di produzione locale al posto dei surrogati a basso costo. Cresce la preparazione casalinga di gelati che consentono una accurata selezione degli ingredienti, dal latte alla frutta, ma sul mercato non mancano però le novità come – precisa la Coldiretti – la produzione di gelati a base di latte d’asina particolarmente apprezzato per le sue proprietà, le agrigelaterie che offrono gelati ottenuti da latte appena munto in stalla o gusti a “chilometri zero” perché ottenuti da prodotti locali che non devono essere trasportati con mezzi che sprecano energia ed inquinano l’ambiente: dall’amarone in Veneto al pistacchio di Bronte in Sicilia, dal bergamotto in Calabria ai frutti di bosco di Cuneo. Esempi di creatività che – conclude la Coldiretti – hanno ulteriormente aumentato il numero di gusti disponibili che hanno oramai superato i 600.