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Originario dell’America centro-meridionale, il peperone fu introdotto in Europa nel ‘500, in seguito alla scoperta del continente americano. Insieme al pomodoro fu il primo ortaggio rosso ad arricchire il nostro paniere dei vegetali. Fu impiegato inizialmente solo a scopo ornamentale
Il peperone ( Capsicum annum L .) è una conquista “recente” nel patrimonio orticolo e gastronomico europeo. Fino all’epoca rinascimentale infatti questo gustoso ortaggio della famiglia delle solanacee era praticamente sconosciuto alle popolazioni europee e fu solo con la scoperta dell’America, continente di cui è originario, che fece il suo ingresso sulle nostre tavole portando, insieme al pomodoro, un vero e proprio tocco di colore nel paniere dei vegetali.
Il primo a parlare dei peperoni fu proprio Cristoforo Colombo, che nel suo diario scrisse, parlando dell’isola di Haiti:i miei uomini vi trovarono molti aji che gli indigeni usano come fossero pepe e che vantano maggiori pregi del nostro, perché esso può considerarsi vera e propria pietanza per chi riesca a sopportarne il sapore assai forte. Niuno là mangia senza il condimento di questo aroma”
In Europa l’ortaggio fu chiamato col termine botanico di Capsicum, parola latina derivante dal greco kapto che significa “mordo con avidità” a causa del sapore piccante, anche se in realtà il nome volgare era inizialmente “pepe d’India” e “pepe del Brasile”, con riferimento alla sua origine, e solo in seguito peperone, probabilmente a causa del suo sapore molto affine a quello del pepe. I primi peperoni conosciuti erano infatti sostanzialmente quelli piccanti, di forma allungata, e solo il paziente e lungo lavoro di selezione dei botanici e degli orticoltori ha consentito, nel tempo, la produzione delle varietà dolci che oggi sono tra le più richieste.
Importato dunque in Europa a partire dal ‘500, il peperone, come molte piante esotiche allora sconosciute, fu impiegato in principio solo a scopo ornamentale o per usi diversi da quello alimentare: Leonardo Da Vinci, ad esempio, lo usava, essiccato e pestato, per le tinte dei suoi affreschi. Ben presto tuttavia divenne un alimento comune (nel 1542 se ne conoscevano già tre varietà, nel 1640 tredici, alla fine del 1600 ben trentacinque) e si diffuse in gran parte dei paesi europei, tra cui soprattutto quelli del bacino Mediteranneo, della cui tradizione gastronomica divenne, come poi il pomodoro, un vero e proprio simbolo.
Oggigiorno la coltivazione dell’ortaggio è diffusa in quasi tutte le regioni a clima temperato e caldo. Il centro primario di diffusione rimane l’America centro-meridionale ma molti sono i paesi produttori tra cui, in ordine decrescente, la Cina, l’Indonesia, la Corea del Sud, la Nigeria,la Turchia e la Spagna.
In Italia le regioni maggiormente interessate dalla coltura sono la Sicilia (23%), la Puglia (15%), la Campania e il Lazio (11%).