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A sentire la parola IKEA tutti o quasi pensano a mobili e complementi d’arredo. Pochi sono al corrente, però, del fatto che il colosso svedese presente nella nostra città da circa un paio d’anni si occupi, parallelamente alla sezione principale dedicata all’arredamento, anche di una sezione enogastronomica. E’ l’Ikea Food il marchio scandinavo che si occupa, nei suoi ristoranti, bar, bistrot e botteghe svedesi, del soddisfacimento gastronomico dei clienti. Il merito del marchio Ikea, però, sta nel modo in cui l’azienda scandinava riesce a soddisfare le esigenze del palato dei propri clienti: l’Ikea Food, infatti, dopo essere nata come servizio, si è trasformata in una società alla cui base vige una rigida regola: quella del rispetto dell’ambiente e dei lavoratori. Fra gli alimenti presenti nelle succursali Ikea sono, infatti, banditi quelli con ingredienti OGM e quelli con glutammati e coloranti azoici. Inoltre, dal 2003 sono presenti presso le sedi Ikea prodotti biologici che permettono di far risparmiare all’ambiente circa 390 chili di concimi chimici per ettaro di coltivazione. Come se non bastasse, nei ristoranti in questione si sta eliminando la plastica e si è già bandito l’utilizzo di tovagliette di carta al fine di risparmiare la vita di innumerevoli alberi. In questo arduo compito di sublimazione fra gusto e rispetto dell’ambiente, l’azienda svedese trova manforte nell’associazione Slow Food, l’ente nato nel 1986 e divenuto internazionale tre anni più tardi. Il compito dell’ente è quello di dare la giusta importanza al piacere legato al cibo, imparando a godere della diversità delle ricette e dei sapori e a rispettare i ritmi delle stagioni e del convivio.
Slow Food afferma la necessità dell’educazione del gusto come migliore difesa contro la cattiva qualità e le frodi, opera per la salvaguardia delle cucine locali, delle produzioni tradizionali, delle specie vegetali e animali a rischio di estinzione e sostiene un nuovo modello di agricoltura, meno intensivo e più pulito.
Per dare saggio della loro opera, Ikea Food e e Slow Food hanno tenuto in mattinata un “Laboratorio del gusto” presso la sede dell’azienda nordica. Questo laboratorio, mettendo a confronto le eccellenze della cucina pugliese con le peculiarità di quella svedese, ha dato modo agli astanti di assaporare alcuni prodotti tipici della nostra terra (i presìdi sostenuti dall’ente Slow Food) e non, come l’olio extravergine di oliva di prima scelta accompagnato da tre diverse varietà di pane (quello tipicamente nostrano di Altamura e quello svedese ai mirtilli e alla segale). Questo, prima del piatto forte della manifestazione: il climax dell’evento, infatti, si è avuto grazie alla fase “tradizioni gastronomiche a confronto”. Dopo l’assaggio dell’olio, infatti, le velleità gustative dei presenti sono state assuefatte da due piatti tipici, uno nostrano ed uno svedese, preparati scientemente e rigorosamente live da due chef distinti, Nordine Dahmani, chef di “casa Ikea” e Cinzia Picarreta, chef andriese catapultata all’evento per mezzo dell’associazione Slow Food. Il tutto accompagnato da due vini tipici, un bianco ed un rosato, per dare quel quid in più alla manifestazione, già di per se interessante e particolare.
Tutto questo con l’intento da parte di Ikea Food e Slow Food di far toccare con mano (o meglio: saggiare con il gusto) la genuinità dei prodotti appartenenti alla cosiddetta eco-gastronomy, coniugazione perfetta di buona cucina e rispetto dell’ambiente.
Perchè l’Ikea, a quanto pare, non è solo mobili……
fonte barilive.it