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Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie nasce nel 1995 con l’intento di sollecitare la società civile nella lotta alle mafie e promuovere legalità e giustizia (www.libera.it).
Libera Terra è il marchio per le produzioni biologiche sulle terre liberate dalla mafie in tutta Italia e date in uso alle cooperative sociali che aderiscono al progetto. (www.liberaterra.it).
Gli obiettivi sono stimolare la nascita di un circuito di economia legale, libera e giusta nel massimo rispetto del lavoratore e dell’ambiente, restituendo valore a queste terre e rendendo i frutti accessibili a quanti più cittadini possibile.
La scelta del metodo di coltivazione biologico per tutte le colture e il rispetto delle varietà autoctone garantiscono la bontà e la genuinità dei prodotti, tutti distribuiti con il marchio Libera Terra. |
Centopassi |
Terre di Puglia Libera Terra |
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Ogni tralcio delle viti confiscate, ogni chicco d’uva che rende possibile il nostro vino, diventa un esercizio di legalità, uno sforzo di giustizia. E sembra un sogno, aver trasformato in pochi anni dei filari spogli in vigne eleganti, dai frutti formidabili. |
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Lungo il nostro cammino per le strade del vino, sempre più gente vuole far parte di questa avventura, e ne è conquistata. Se è un vino da ricordare, tutto è ancora più bello, ancora più straordinario. |
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I vini della nuova linea di “monovarietali” di Centopassi sono ottenuti tramite la selezione delle migliori uve da agricoltura biologica, provenienti da singoli vitigni autoctoni, frutto di suoli eccellenti, posizionati fino a 600 metri di altitudine. Ognuno di questi cru ha una storia e una personalità proprie, che si intreccia al percorso di riscatto delle loro terre: per questo sono stati dedicati a tre persone speciali, vittime della mafia. Centopassi fonde l’attività di due cooperative, Placido Rizzotto e Pio La Torre, impegnate sui beni confiscati a Cosa Nostra in Sicilia. |
Terre di Puglia sta restituendo valore ai terreni confiscati nella provincia di Brindisi: Il nome del primo vino, un rosso, fa riferimento a Sant’Antonio Abate, il santo del fuoco, e a Sant’Antonio da Padova, la cui ricorrenza cade nel giorno del primo incendio doloso ai danni dei vigneti confiscati alla malavita pugliese. Due santi dei miracoli, proprio come questo Negroamaro che nasce da terreni argillosi, “rigenerati dalle fiamme e dal vigore di un nuovo impegno di giustizia”. Il nome Alberelli fa invece riferimento al tradizionale sistema di coltura salentino. |