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Imperia. Si dice olive della Liguria e si pensa subito al rinomatissimo olio extravergine della Riviera di Ponente con cui condire, ad esempio, il famoso ‘condiglione’ (cundiggiùn) imperiese. Da oggi invece, i frutti nati di fronte all’azzurro Mar Ligure saranno utilizzati per produrre energia e calore. Nel dettaglio sarà utilizzata la sansa: lo scarto ottenuto dalla polpa, dalla buccia e dal nocciolo delle olive.
Il progetto, finanziato dalla Commissione europea, si chiama ‘More’ (Market of Olive Residues for Energy) ed è stato presentato oggi al Frantoio Giromela presso Imperia nel corso di un incontro tecnico tra i partner del progetto: Are-Agenzia Regionale per l’Energia della Liguria e Unioncamere Liguria.
Nella fattispecie è stato presentato il piano di fattibilità per la realizzazione, nell’imperiese, di un impianto generatore di energia dalla sansa di oliva, progetto in linea con quanto stabilito dall’Unione europea rispetto all’incremento del 20% nell’utilizzo di biomasse a fini energetici entro il 2020.
I progetti presentati prevedono l’installazione, su quattro edifici pubblici, di altrettanti impianti in grado di utilizzare il 30% della sansa prodotta nella provincia di Imperia ed in parte della provincia di Savona per una potenza variabile dai 2,5 ai 4 megawatt.