Durante la rassegna, prevista il 24 e il 25 ottobre, verranno allestiti stands di prodotti tipici locali.
La manifestazione comprende oltre a numerose degustazioni del prelibato ficodindia di S. Margherita di Belìce, anche parecchi appuntamenti artistico – culturali, spettacoli folkloristici, gare gastronomiche, esibizioni di artisti di strada, spettacoli musicali e passeggiate tra gli stands di produttori e artigiani locali.
Il ficodindia, trova a Santa Margherita di Belìce il suo habitat naturale. In tale area ha trovato l’ambiente pedologico vocazionale per eccellenza per svilupparsi e produrre. In questa area soleggiata, dalla natura rigogliosa, dove scorre il fiume Belìce, la coltivazione del ficodindia è una tradizione secolare.
Tipico frutto di origine messicana, il ficodindia si è diffuso in Italia grazie ai colonizzatori spagnoli poco più di cinque secoli fa. La coltivazione del ficodindia nei comuni delle Terre Sicane vanta tradizioni antichissime, soprattutto a Santa Margherita di Belìce le particolari condizioni pedo-climatiche risultano favorevoli alla produzione di frutti di altissima qualità e dal sapore molto gradevole.
Dal gusto esotico e dalla forma ovoidale, il ficodindia matura nei mesi autunnali (Ottobre-Novembre). Per il suo contenuto di zuccheri e di aminoacidi è particolarmente apprezzato oltre che per la sua bontà anche per le sue proprietà diuretiche e toniche. Il ficodindia favorisce, infatti, la diuresi e per questo è indicato dai medici per le terapie delle funzioni renali. Il panorama varietale è ristretto a tre cultivars con gusti sensibilmente diversi tra loro: la gialla detta Sulfarina; la rossa detta Sanguigna; la bianca chiamata anche Muscaredda.
Il ficodindia è ottimo fresco, ma può anche essere utilizzato per dolci, gelati, succhi e persino per farne frittelle con le bucce.