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La fioritura invernale dei mandorli è il primo segnale della ripresa vegetativa, quando tutti gli alberi sono ancora in riposo. Spuntano prima i fiori delle foglie, donando un aspetto candido alle chiome. Lo spettacolo della fioritura in massa di interi mandorleti costituisce un motivo di richiamo turistico in alcune zone tipiche della Sicilia.
Il mandorlo è originario dalla vasta area compresa tra il mare Egeo e l’Asia centro-occidentale.Il nome botanico è “Amygdalus communis”. In Europa la pianta fu introdotta in Sicilia nel V secolo a.c. da parte dei Greci ed in seguito in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo sino ad essere introdotto nel XVI secolo in America da parte degli Spagnoli. Il mandorlo è una pianta di medio sviluppo, longeva, molto rustica, capace di resistere a condizioni di protratta siccità. Le foglie sono strette, chiare, lanceolate e seghettate, i fiori hanno una colorazione bianco-rosato. la fioritura varia a partire da gennaio sino a marzo. Il frutto è una drupa ovale allungata con esocarpo carnoso, di colore verde, peloso e ,a volte, anche gabro, endocarpo legnoso con all’interno il seme (mandorla).
la mitologia narra che, Fillide, una principessa tracia, si invaghi di Acamante, figlio di Teseo, nell’attesa dell’amato la fanciulla morì e venne trasformata in un Mandorlo dalla dea Era. Acamante, tornato dalla guerra contro Troia, giunto in ritardo, trovo solo questa pianta fiorita da abbracciare. Da quel giorno, primo fra tutti gli alberi, fiorisce il Mandorlo, alla fine del mese di gennaio. Per gli ebrei era promessa di vita nuova.
I frutti del mandorlo “Prunus amygdalus” sono delle drupe, di colore verde. Sono ricoperte di peluria chiara e contengono uno o due semi, le mandorle commestibili, che fuoriescono a completa maturazione , in estate. Si distinguono mandorle dolci da mandorle amare.
Le prime vengono utilizzate soprattutto nella preparazione di dolci e in pasticceria. Dopo la raccolta vengono fatte essiccare, trattamento che ne permette poi una lunga conservazione.
Le mandorle sono semi ad altissimo valore energetico, in quanto i grassi ne costituiscono oltre il 50%. Anche elevato il contenuto in proteine (15% – 18%) e preziosa la presenza di vitamine del gruppo B1 e B2, di ferro e di calcio.
L’elevata presenza dei grassi permette di sfruttare le mandorle per l’estrazione dell’omonimo olio, usato nell’industria dei liquori e della cosmesi.
Le mandorle amare sono invece molto pericolose perché contengono alte percentuali di amigdalina. Si tratta di un diglucoside, un composto organico presente in alcune piante, che scomponendosi origina una delle sostanze più velenose in natura, l’acido cianidrico, in grado di bloccare il flusso dell’ossigeno alle cellule e portare a morte gli organismi animali, uomo compreso, in tempi brevissimi.
la mandorla a seme dolce è utilizzata in pasticceria per preparare dolci di pasta di mandorla, amaretti, torroni e confetti. Sono utilizzate anche perla preparazione di bibite dissetanti a base di latte o sciroppo di mandorla. In Sicilia è rinomato il marzapane, un dolce a base di zucchero e mandorle.La mandorla è uno degli ingredienti maggiormente sfruttato nella pasticceria arabo-sicula , presente in moltissimi dolciumi.
Torta sbrisolona
E’ un dolce che trae le sue antiche origini nel mantovano, dove occupa tutt’ora un posto d’onore tra le varie specialita’ gastronomiche di questo territorio.Il suo nome varie da sbrisolina, sbrisolosa, sbrisolona, torta dura, etc.etc. poiche’ il composto tende a sbriciolarsi gia’ prima della cottura. Gli ingredienti base, farina gialla, farina bianca e zucchero sono utilizzati in dosi(tazze) uguali, in passato, infatti,era denominata la torta delle tre tazze L’origine del dolce e’ contadina e lo testimonia l’uso della farina di mais, ingrediente base della ricetta originale; fu resa piu’ nobile nel ‘600 dai Gonzaga che arricchirono il piatto con spezie e mandorle.L’unicita’ di questo dolce e’ l’impossibilita’ di tagliarlo con un coltello per ricavarne fette uguali, ecco che vengono usate le mani per spezzettare le varie porzioni con le dita.
Farina bianca gr.200, farina gialla setacciata fine gr.200, mandorle tritate gr.200, zucchero gr.200, burro gr.200, 2 tuorli d’uovo, scorza di limone grattugiata.
Si mescolano insieme le farine bianca e gialla, mandorle, zucchero, un pizzico di scorza di limone grattugiata ed i tuorli d’uovo.
Si aggiunge poi il burro ammorbidito a temperatura ambiente.
Si amalgama velocemente il tutto, facendone non un impasto omogeneo, ma a piccoli grumie si faranno cadere a pioggia nello stampo imburrato.
Si deve formare uno strato di un paio di centimetri di spessore che non si deve premere, che andrà infornato a forno caldo fin quando non sarà dorato ed asciutto.