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La pasticceria nel 700 si evolve molto, nasce la figura del pasticcere professionista che si stacca dalla panetteria. Nel 1720 un pasticcere di nome Gasparini inventa casualmentele meringhe, il dolce preferito di Maria Antonietta, tanto che al Trianon aveva sempre pronto il necessario per preparasele in qualsiasi momento.
Come sappiamo la preparazione delle cose semplici è la più difficile, noi proponiamo una versione sia il vostro acume a guidarvi.
Ingredienti: quattro albumi, ottanta grammi di zucchero a velo, quattrocentocinquanta grammi di zucchero semolato.
Più che di cottura nel caso delle meringhe si tratta di asciugatura degli albumi, si consiglia di mettere la frusta in freezer prima di usarla, e durante la cottura tenete lo sportello del forno leggermente aperto in modo da far uscire l’umidità perché le meringhe siano fragranti e non morbide.
Montate a neve gli albumi, aggiungete lo zucchero a velo poco per volta nella fase finale dell’operazione. Aggiungete lo zucchero semolato poco alla volta mescolando in continuazione ma con delicatezza e mescolando sempre dal basso verso l’alto. Portate il forno a 90 gradi e intanto mettete la pasta ottenuta dentro una tasca da pasticcere con una bocchetta grande un centimetro. Foderate una teglia con della carta da forno e adagiatevi sopra le palline di meringa distanziandole l’una dall’altra. Fate cuocere per 90 minuti. Se la meringa non è asciutta e croccante capovolgete le meringhe e lasciate in forno per altri 20-30 minuti. Ricordate che non devono dorarsi, quindi controllatele spesso
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