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E’ coltivato in circa 950 ettari di terreno, tra i comuni di Rovigo, in Veneto, e di Ferrara, in Emilia Romagna, per un fatturato di 1.800.000 euro. Un’ulteriore conferma dell’eccellenza italiana, ha commentato il ministro Zaia.
“Questo riconoscimento europeo rappresenta un’ulteriore conferma dell’eccellenza che il nostro territorio sa produrre. è stata premiata la passione di chi, quotidianamente, lavora per il Riso del delta Po”.
Così il ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato l’iscrizione ufficiale da parte della Commissione europea nel registro delle Dop e delle Igp della denominazione “Riso del delta del Po”.
Questo riso è coltivato in circa 950 ettari di terreno, tra i comuni di Rovigo, in Veneto, e di Ferrara, in Emilia Romagna, per un fatturato di 1.800.000 euro.
E’ stato fin dal 1400 una presenza costante nel paesaggio agrario del Delta del Po, dove si impose come coltura di bonifica per il dilavamento dalla salinità. Le caratteristiche dei terreni, il clima temperato e la vicinanza del mare sono i fattori principali che condizionano e caratterizzano la produzione nel territorio d’origine del Riso del Delta del Po. Esso trova infatti in questa zona un terreno di coltivazione ideale.
Questa Igp, proposta da 13 aziende, si presenta con un chicco grande, cristallino, compatto, con un elevato tenore proteico e può essere bianco o integrale. Il Riso del delta del Po si caratterizza per l’elevata capacità di assorbimento, per una bassa perdita di amido e per la buona resistenza durante la cottura. Presenta, inoltre, una particolare sapidità e un aroma che permette di distinguerlo da quello prodotto in zone non salmastre.