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E’ il convegno internazionale che si è aperto il 27 novembre a Trevi nella cornice di Villa Fabri, sede umbra della Rete europea di ville e giardini storici e dell'”Osservatorio per la biodiversità. Hanno partecipato numerosi esperti del paesaggio, geologi, enologi, produttori di vino, ma anche studiosi di filosofia, letteratura ed arte, che hanno intrattenuto la platea con eruditi excursus sugli aspetti storico-culturali del vino.
“I paesaggi del vino rappresentano una integrazione ed una sinergia tra territorio e ‘terroir'”, lo ha detto Lucilia Gregori dell’ Università degli Studi di Perugia, introducendo i lavori della quinta edizione del convegno internazionale “I Paesaggi del Vino/ Il paesaggio tra reale e virtuale”, che si è aperto il 27 novembre a Trevi nella cornice di Villa Fabri, sede umbra della Rete europea di ville e giardini storici e dell'”Osservatorio per la biodiversità”.
Se il vino racconta il territorio, e dunque la geologia, la morfologia, la cartografia, il paesaggio in tutte le sue componenti naturali ed antropiche, è in questa ottica multidisciplinare che il convegno, promosso dal dipartimento di Scienze della terra dell’Università degli Studi di Perugia e dalla Regione dell’Umbria, si svolge per il quinto anno consecutivo, con la partecipazione di numerosi esperti del paesaggio, geologi, enologi, produttori di vino, ma anche studiosi di filosofia, letteratura ed arte, che, come Angelo Valentini, hanno intrattenuto la platea con eruditi excursus sugli aspetti storico-culturali del vino. Tra le iniziative in corso, anche quella, illustrata dal presidente dell’Associazione italiana di geologia e turismo Mario Panizza, di una ricerca sul “Viaggio in Italia” di Johann Wolfgang Geothe attraverso l’ottica del vino: seguendo il percorso del grande autore tedesco e le sue annotazioni sui vigneti italiani e le loro tecniche di lavorazione, integrate da informazioni sugli aspetti geologici, geomorfologici, storico-monumentali ed enologico-enografici, potrebbe addirittura essere individuata un’area “doc” di goethiana memoria, dotata di grande potenziale turistico.
“Siamo onorati di ospitare a Trevi questo importante appuntamento, ha detto il vicesindaco di Trevi Paolo Pallucchi, in una villa storica recentemente riaperta al pubblico e che sta diventando un punto di riferimento internazionale per tutte le tematiche relative al paesaggio ed alla biodiversità: la nostra città, con il suo paesaggio di ulivi, mostra concretamente come l’agricoltura sia tutt’uno con il paesaggio e la sua valorizzazione”.
“Villa Fabri è un centro di grande prestigio, che ci consentirà di unificare in un unico contenitore tematiche integrate ed affini come il paesaggio, la valorizzazione del patrimonio di ville e giardini, l’osservatorio della biodiversità e le eccellenze agroalimentari, ha detto Paolo Papa, dirigente del Servizio promozione e valorizzazione dei sistemi naturalistici e paesaggistici della Regione Umbria, un centro che è già diventato, per quanto riguarda la rete di ville e giardini storici, un punto di riferimento per l’Europa”.
“L’Umbria, come ha ricordato l’architetto Maria Carbone, è impegnata in un progetto per la valorizzazione dei paesaggi viticoli e in un progetto editoriale per la pubblicazione di volumi sugli “Insediamenti rurali e i paesaggi tradizionali in Umbria”.
“Il ‘terroir’ è la parola-madre del vino, ha detto Patrizia Patini dell’Associazione nazionale “Le Donne del Vino”, parlando delle “scelte ambientali” dell’impresa vitivinicola femminile; il vino è essenzialmente rapporto con la terra, il vino è terra, il vino è passione, e questo le donne del vino lo hanno capito. È per questo che abbiamo pensato anche a forme di enoturismo declinate al femminile”.
“Il paesaggio rurale è un luogo, non un non-luogo, come molti degli ambienti in cui siamo costretti a vivere, dice Pier Luigi Dodi dell’Università di Parma; per questo, è necessario mantenere vive le tradizioni, che, legandolo alla storia passata, rendano il territorio più suggestivo e ricco, eredità e ispirazione per le generazioni future”.