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Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali commenta la blacklist stilata dalla Coldiretti dei prodotti maggiormente importati durante le festività natalizie per combattere le piccole e grandi cattive abitudini alimentari che fanno male all’ambiente.
“Siamo contenti che tutto il mondo agricolo si stia accorgendo di quali e quanti guasti provochi l’importazione indiscriminata di ogni tipo di genere alimentare. Per questo l’anno scorso avevo lanciato lo sciopero dell’ananas. Si tratta di guasti diretti, perché scegliendo le ciliegie cilene a Natale, invece delle buone arance siciliane, si danneggia la nostra agricoltura. Ma anche indiretti: l’impatto ambientale di sette calorie bruciate in trasporti contro una consumata è un lusso che il nostro pianeta non può più permettersi. L’agricoltura dovrebbe essere il vero tema di Copenaghen.”
Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia commenta la blacklist stilata dalla Coldiretti dei prodotti maggiormente importati durante le festività natalizie per combattere le piccole e grandi cattive abitudini alimentari che fanno male all’ambiente.
“Fa bene la Coldiretti a proporre una lista di prodotti che rischiano di far male alla nostra agricoltura e alla salute di tutta la Terra. Senza contare il danno che una cultura gastronomica omologata e standardizzata inevitabilmente porta con sé. Perché mangiare le stesse cose da Città del Capo a Firenze a Londra depaupera i territori e le comunità. Il cibo non è solo il frutto della natura e della terra, ma anche della cultura e delle identità dei popoli”.