Tra i sapori del carnevale regna incontrastato il galano

Grostoli, sfrappole, lattughe, lasagne, galani…stessi nomi per questi deliziosi dolci di carnevale che non sono altro che le antiche frictilia dei Romani, fatti con la stessa pasta delle lasagne e che venivano fritte nel grasso di maiale durante le feste di primavera.

D i quelle ricorrenze abbiamo solo testimonianza visiva, giunta sino a noi grazie a numerose raffigurazioni pittoriche e organolettiche tradotte in prelibate ricette culinarie tramandate nei secoli. Anche in questo caso, comunque, si possono intravedere i legami che uniscono l’antica cucina romana con quella attuale, che, seppur più elaborata, non ha mai perso le tradizionali ricette.

Nel calendario cattolico le feste primaverili vennero poi inserite tra l’Epifania e la Quaresima, periodo in cui ci si asteneva dal consumo di carne; da qui ha origine probabilmente la stessa parola carnevale, dal latino “carnem levare“, ovvero togliere la carne dalla dieta. Ovvio il conseguente obbligo di scatenarsi in grandi mangiate di ogni sorta di golosità dolciarie durante i divertimenti con balli e maschere.
Nel Medioevo si cominciò a denominare “grasso” il giovedì ed il martedì prima delle Ceneri, in relazione ai sontuosi ed allegri banchetti che venivano organizzati ovunque per l’occasione. Grassi in abbondanza e grande varietà di dolci, prevalentemente fritti: uno sfogo di golosi piaceri prima delle costrizioni q
uaresimali. Nati nelle antiche cucine popolari, a base di ingredienti semplici come uova, farina, e zucchero, i dolci di carnevale si sono tramandati nei secoli, assumendo nomi diversi per ogni regione, arricchiti spesso e volentieri con miele e cioccolata ed altro ancora”.

Tornando al friabile e leggerissimo dolcetto di carnevale, il motivo per il quale esso abbia due nomi, crostoli o galani, è dovuto dalle forme con il quale viene confezionato. I crostoli, infatti, presenti soprattutto nella terraferma veneziana, sono quasi rettangolari, semplicissimi, segno forse della loro antica tradizione, spesso resi meno “grezzi” con l’arricciamento del bordo ottenuto tagliando la pasta con la rotella dentata. Pur se confezionati con la medesima ricetta, i galani, tipici invece della città di Venezia, sono delle strisce di pasta tagliata in forma di nastro, lungo o corta, detto appunto galan, prima di essere immerso nel grasso bollente.

Galani di Carnevale: la ricetta

INGREDIENTI
500g di farina;
2 rossi d’uovo;
1 uovo intero;
30g di burro;
un pizzico di sale;
una cucchiaiata di zucchero vanigliato;
un bicchiere di rosoli (o vino bianco);
olio (o strutto) per friggere q.b.;
zucchero a velo q.b.

PROCEDIMENTO Mescolate tutti gli ingredienti e lasciate riposare la pasta un’ora. Tiratela molto sottile e ritagliate con la rotellina scanellata di nastri, lunghi o corti, a piacere. Friggeteli in abbondante olio bollente (o strutto), appena avranno preso una colorazione dorata sgocciolateli su una carta che assorba l’unto e spolverizzateli di zucchero a velo. Serviteli freddi

 

fonte www2.regione.veneto.it

 

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