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Gli scroccafusi, come altre specialità dolci marchigiane,hanno origini contadine, la ricetta tramandata negli anni ancora oggi è valida Simili alle castagnole sono anch’essi esistenti in diverse versioni tanto da essere talvolta confusi. Tra le molte varianti, possiamo ricordare quella tipica di Camerano, in provincia di Ancona, dove gli scroccafusi si sono mantenuti immuni da “contaminazioni” (alchermes, rum e zucchero a velo), mantenendo inalterata la loro semplicità. Sono chiamati scroccafusi lessi in quanto, prima di essere cotti al forno, vengono bolliti in acqua e si producono lungo tutto l’arco dell’anno
INGREDIENTI PER 6 PERSONE * • 500 g di farina 00 * • 2 uova * • 150 g di zucchero * • 150 g di burro * • sale * • farina per la spianatoia * • burro per la placca e per pennellare PREPARAZIONE Setacciate la farina versandola direttamente sulla spianatoia, fate la fontana, quindi sgusciate al centro le uova e unite una presa di sale, lo zucchero e il burro, a temperatura ambiente e tagliato a pezzetti. Amalgamate bene gli ingredienti, eventualmente aggiungendo qualche goccia di acqua, fino a ottenere un impasto elastico e perfettamente omogeneo. Avvolgetelo in un canovaccio e fatelo riposare in luogo fresco per 6 ore. Trascorso questo tempo, rimettete l’impasto sulla spianatoia leggermente infarinata e dividetelo formando tante palline. A mano a mano che saranno pronte, allineatele su una placca da forno imburrata. Pennellate la superficie dei dolci con burro fuso e passate in forno a 180 °C per 15-20 minuti, fino a quando appariranno dorati e ben cotti. Fateli raffreddare su una gratella, e serviteli, spolverizzandoli a piacere di zucchero a velo accompagnandoli con un buon Verdicchio Passito di Matelica