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Il processo d’ottenimento delle rape macerate nelle vinacce ha inizio con la fine del processo di vinificazione. Le vinacce d’uva nera sgrondate dal vino sono lasciate in un contenitore da cui possa continuare il processo di sgocciolamento per parecchi giorni al fine di ottenere l’acidificazione delle vinacce medesime per opera anche dei moscerini dell’aceto. Il processo d’acidificazione può essere implementato con l’impiego del torchio, pressando le vinacce e lasciandole fermentare pressate uno o due giorni, si ottiene un aumento dell’acidità. Ottenute le vinacce acide s’implementano con gli scarti di vino, la morchia che si recupera dai travasi, ed acqua. A questo punto non resta che cogliere le rape, tagliare la parte verde e con l’uso di una roncola operare un taglio a forma di scodellino sulla parte alta della rapa ottenendone una sede dal quale entrerà l’aceto durante la macerazione. Le rape vanno poste in un contenitore tipo tinozza a strati con la parte tagliata verso l’alto e tra uno e l’altro strato s’interpone della vinaccia in modo da evitare che le rape si muovano. Su ogni strato di vinaccia si aggiunge poco sale marino. Al completamento degli strati si aggiunge il liquido acido che deve raggiungere il livello dell’ultimo strato di vinaccia al fine di evitare che si formi della muffa. Nei primi giorni di macerazione controllare il livello del liquido per evitare che scenda, e nel caso aggiungere o aceto o acqua o vino Il processo di macerazione dipende dalla temperatura e può variare da uno a due mesi dopo di che le rape si conservano ma con il giungere della primavera e quindi del caldo cominciano a degenerare. Ma la brovada è una pietanza invernale.
Le rape vengono lasciate a fermentare a contatto con vinacce, preferibilmente di uva nera, per circa un mese. Dopodiché vengono estratte, sbucciate e tagliate.
La brovada è di colore bianco, rosato o violetto, il profumo è consistente, mentre il sapore è acido e forte.
La Brovada presto Dop Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea sono stati pubblicate anche tre nuove iscrizioni di denominazioni: il Limone di Siracusa Igp, il Carciofo spinoso di Sardegna Dop e l’Arancia di Ribera Dop, portando a 220 il numero dei prodotti italiani delle eccellenze (nella foto il Carciofo spinoso di Sardegna Dop).
La domanda di registrazione della «Brovada» Dop è stata pubblicata sulla Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.
Da questo momento, i Paesi membri hanno sei mesi di tempo per presentare procedura di opposizione. Al termine di questo periodo, il prodotto può essere ufficialmente iscritto nel registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette dell’Unione europea.
La Dop «Brovada» designa il prodotto ottenuto dalla trasformazione della rapa bianca dal colletto viola, «rapa da brovada», mediante un processo di macerazione e fermentazione in vinaccia.
La sua preparazione è un’esclusiva della zona delimitata compresa nel territorio della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.
La «Brovada» al gusto si presenta di consistenza croccante ed elastica, mai dura, con un sapore acido e un aroma pungente e caratteristico di vinaccia. Il colore è bianco crema, tendente al rosa o al rosato o al rosso a seconda delle caratteristiche della vinaccia utilizzata.
La zona di produzione e condizionamento della Brovada Dop è compresa all’interno del territorio censuario ed amministrativo dei comuni compresi nelle province di Gorizia, Pordenone e Udine.
La Brovada è citata nelle «Confessioni di un italiano» (1867) di Ippolito Nievo e in «Viaggio in Italia» (1957) di Guido Piovene.
Nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea sono stati pubblicate anche tre nuove iscrizioni di denominazioni nel Registro delle denominazioni d’origine protette e delle indicazioni geografiche protette: il Limone di Siracusa Igp, il Carciofo spinoso di Sardegna Dop e l’Arancia di Ribera Dop, portando a 220 il numero dei prodotti italiani delle eccellenze.
Inoltre, sono state approvate le modifiche dei disciplinari del Salame Piacentino Dop e della Fontina Dop.