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Ricetta riveduta dell’antico lattacciolu, un classico dolce contadino che si preparava nel maceratese e nell’ascolano, un budino per la esecuzione del quale si seguiva un vero rituale.
Occorrono un litro di latte, due uova intere o sei tuorli, 100 gr di zucchero, una buccia di limone grattugiata, odore di cannella e di noce moscata. Facoltativo il miele. Sbattute le uova con lo zucchero e gli aromi, tenendo il recipiente a bagnomaria aggiungere a filo il latte, girando lentamente sempre nello stesso verso. Quando il composto ha raggiunto una certa consistenza versare in una teglia imburrata foderata con pasta matta (fatta di sola acqua e farina), coprire di carta stagnola e passare al forno caldo (180°) per circa mezz’ora. Sformare il lattaiolo in una piastra per lasciarlo raffreddare, ricoprirlo se si vuole di zucchero a velo, servirlo tagliato a cubetto o losanghe.
La consistenza finale dovrebbe essere vellutata e cremosa, simile a una panna cotta non rappresa o a una crema inglese più densa. Tradizionalmente, il lattaiolo veniva versato in “coppi”, che sono contenitori di terracotta, ma può essere servito in qualsiasi tipo di ciotola o bicchiere per dessert.