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Il processo produttivo di questo Amarone è simile a quello adottato per produrre il «Moròpio». Cambia però il vigneto di provenienza, quindi le caratteristiche del fattore «terra» che và a influenzare il futurono vino. Nel 2000 Pier Paolo e Stefano acquistano 3 ettari di terreno in località Ca’ Coato, nel vicino comune di Negrar. La posizione è splendida ma il suolo è per lo più incolto e le poche viti superstiti sono trascurate. Con un lungo e duro lavoro ristrutturano le vecchie “marogne”, rispettando l’antica tecnica costruttiva che non prevede l’uso di cemento, e piantano nuovi vigneti con le varietà tipiche della zona, Corvina, Corvinone e Rondinella, allevate con il guyot.
Questo Amarone è ottenuto dai soli vigneti impiantati dal 2001 al 2004 sul versante a Est di San Vito di Negrar. Il terreno è argilloso, gode dell’esposizione Sud-Ovest, è posto tra 170 e 220 metri s.l.m. ed è privo di impianto di irrigazione. L’uva, accuratamente cernita a mano, viene messa a riposare in piccole cassette e pigiata in Gennaio. Il vino così prodotto rimane per 24 mesi in barrique, parte di primo, secondo e terzo passaggio. Le bottiglie restano poi almeno sei mesi in affinamento prima dell’immissione al consumo.
Il colore di questo ricorda tonalità intense e consistenti del rubino, con riflessi granati.
I suoi profumi sono quelli tipici dei vini Amarone di qualità: si percepiscono note di mora, mirtillo, ciliegia, vaniglia, cannella, liquirizia, caffé, cioccolato, tabacco, prugna secca, fiori appassiti e tanti altri ancora.
In bocca è secco, caldo, morbido, fresco e sapido, con tannini evidenti ma piacevoli.
Robusto e persistente, ha un grado alcolico importante – 16° – eppure non invadente. Il «Ca’ Coato» è un gradevolissimo vino che si abbina perfettamente, per esempio, a un bell’arrosto di cinghiale al forno abbinato ai funghi porcini, ma pure ad altre carni rosse e alla cacciagione, succulente e profumate dalle erbe aromatiche. È ottimo anche con formaggi stagionati o leggermente piccanti.