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SAGRANTINO MONTEFALCO SAGRANTINO DOCG 2006 CANTINA DI GIANO DI MORETTI OMERO GIANO DELL’UMBRIA PG medaglia argento 2011
Ha un colore rosso violaceo cupo con riflessi arancione che denotano evoluzione.
vino di naso ampio e complesso, impregnato di potenza alcolica, che sorregge una notevole qualità dei profumi. Si avvertono i sentori di frutti rossi: fragole, prugne e ciliegie mature. Questa rotondità olfattiva prevale sul legno dolce speziato che richiama note di pepe nero, cannella, cuoio e tabacco biondo.
in bocca risulta ampio e persistente con una trama tannica sottile e di buona fattura, giusta acidità e caldo avvolgente. Nel ritorno olfattivo si insinuano la marasca e la vaniglia che regala una persistenza che non si dimentica. Vino di elevatissima qualità.
Sagrantino di Montefalco Docg prende il nome dall’omonimo vitigno da cui vengono prodotti. Coltivato da secoli sulle pendici delle colline umbre, il Sagrantino viene considerato autoctono, nonostante siano varie le ipotesi riguardanti la sua origine. Alcuni, infatti, lo ritengono di provenienza spagnola, altri credono sia stato importato dai primi frati francescani, altri ancora introdotto in Italia dai Saraceni.
Cresce principalmente nei territori che circondano il comune di Montefalco, con soli 670 ettari in produzione dedicati alla coltura gestiti da 350 produttori di uva
Il vino che se ne produce è molto rinomato nel mondo, famoso per la sua grande intensità, concentrazione e capacità di invecchiamento grazie all’elevato contenuto polifenolico. È tutelato dal marchio DOCG dal 1992.
Le origini del vitigno sono ancora dibattute, ma una teoria accreditata lo considera originario della Grecia e importato in Italia da monaci bizantini.
L’uva è una delle varietà più tanniche al mondo e dà origine a vini dal colore viola/nero. Il bouquet è caratterizzato da aroma di frutti rossi, cannella e terra.
Il Sagrantino di Montefalco DOCG richiede il 100 percento di uva sagrantino, con un minimo di 30 mesi di invecchiamento, di cui almeno dodici in botti di legno. Alcuni produttori tendono ad usare la barrique, per ottenere vini di gusto maggiormente vicino ai mercati internazionali
abbinato ai piatti di Un’Itàlia:
Piatto n. 109. Palomba alla leccarda, ovvero Piccionaccio alla maniera di Amelia
Proposto da: club auto e moto “Il Magnete”