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Più 130 per cento. E’ questo il rincaro che ha subito negli ultimi due anni il prezzo del gasolio agricolo. Si è passati dallo 0,49 euro del gennaio 2010 agli attuali (rilevazione della prima settimana di gennaio 2012) 1,13 euro. Un aumento che, nello stesso periodo, è costato in media, circa 5 mila euro ad azienda agricola. Un onere gravoso soprattutto per le serre, che fanno un uso considerevole di carburante per il riscaldamento delle colture, specie durante l’autunno-inverno. La denuncia arriva dalla Cia, Confederazione italiana agricoltori, in relazione ai nuovi livelli record toccati dai prodotti petroliferi alla pompa. Serve quindi un intervento mirato per ridurre un peso opprimente su uno strumento di lavoro, la cui quotazione dovrebbe, invece, essere agevolata per le aziende, come già avviene adesso per gli autotrasportatori. E’ indispensabile l’introduzione di un ‘bonus’ per evitare un vero e proprio disastro per l’agricoltura italiana. Per il gasolio agricolo – ricorda la Cia – in questi ultimi ventiquattro mesi è stato un continuo crescendo. La situazione é cominciata a diventare difficile fin da novembre del 2009, quando, su intervento dell’Unione europea, venne abolita l’agevolazione (la cosiddetta ‘accisa zero’) per l’acquisto del carburante da parte delle serre. Da allora è stato un salasso e lo scenario è divenuto drammatico.