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La Coldiretti Frosinone torna sui casi delle mozzarelle blu e sul responso della analisi rese pubbliche ieri. Lo fa con una nota in parte positiva, per le rassicurazioni circa la non pericolosità del prodotto, almeno per quanto riguarda i soggetti non immuno-depressi, nell’altra negativa poiché riteneva, ritiene e riterrà che sia giusto, doveroso e responsabile, rendere noto il nome della ditta che si è resa protagonista di tutto questo. “Confidiamo che la Procura, dopo aver ricevuto dalla Questura e dall’Asl il responso delle analisi, verifichi se sussistano i presupposti per un procedimento contro chi si è reso protagonista di questa sofisticazione, visto che gli esiti delle analisi hanno confermato la presenza del “pseudomonas fluorescens” – ha detto il direttore Paolo De Cesare. Lo stesso De Cesare ha poi sottolineato che “La mozzarella di latte bovino, e a maggior ragione quella di latte di bufala che non è mai stata toccata dal problema, si conferma un prodotto sano, buono di qualità, per cui evitiamo allarmismi che fanno male agli operatori seri. Il problema è che il batterio è indice di una scarsa attenzione ai processi igienico sanitari, e quindi di bassa qualità del prodotto. Per questo la Procura saprà valutare se e come procedere. Noi – continua De Cesare – in attesa anche delle risposte del Ministero della Salute, proprio per tutelare gli operatori seri, che offrono prodotti di qualità, continuiamo a chiedere il nome dell’azienda produttrice. Sul tema della sicurezza alimentare non si possono fare sconti a nessuno:i cittadini devono sapere di quali produttori possono fidarsi in modo da poter effettuare scelte di acquisto consapevoli. Purtroppo fatti del genere non sono mai positivi, infatti ciò significa che ci sono aziende che mettono sul mercato prodotti realizzati con processi produttivi poco attenti all’igiene e alla sicurezza alimentare. Noi chiediamo con forza l’indicazione sull’etichetta della provenienza della materia prima agricola utilizzata per permettere al consumatore di sapere cosa sta acquistando”. L’ultima sottolineatura è del presidente della Coldiretti di Frosinone, Loris Benacquista, produttore di formaggio di capra che pone un interrogativo provocatorio. “A quanti dichiarano che non ci sono problemi e che il famoso batterio non è nocivo alla salute domando se loro mangerebbero questo prodotto o lo offrirebbero ai propri figli, tra l’altro dopo averlo pagato circa 9 euro al chilo e credendo di acquistare un prodotto sano realizzato con latte locale”.Coldiretti, infine, invita, ancora una volta, a privilegiare l’acquisto di prodotti locali, di mozzarelle di bufala o di latte realizzati da aziende che con sacrificio e passione si sono affermate basando la propria attività su trasparenza e rintracciabilità senza aggirare norme che comunque, purtroppo, sono ancora incomplete a danno della collettività.