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L’area storica di produzione del Prosecco difende il suo pedigree… E’ questo il titolo dell’articolo pubblicato sul The New York Times dell’11 gennaio, dedicato al Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, la storica espressione di uno dei vini fenomeno del nuovo millennio. Non a caso, dai dati del Centro Studi di Distretto, presentati recentemente, emerge che gli Stati Uniti sono cresciuti dal 2009 al 2010 del +81,9% e rappresentano oggi, assieme al Canada, il secondo mercato estero con il 19% dell’export e 4,37 milioni di bottiglie.
Un successo dovuto alle caratteristiche intrinseche del prodotto, ma anche alle capacità manageriali delle aziende. Nel pezzo del New York Times, firmato dal giornalista Alan Tardi, si parla della forte identità del Superiore, frutto di 150 anni di storia, di un territorio straordinario e di produttori che, da generazioni, ricamano con pazienza le pendici delle colline oggi candidate a Patrimonio Unesco. Un impegno, questo, che sarà premiato anche con l’elezione del Prosecco ( doc e docg) ad Area Enologica dell’Anno da parte della rivista Wine Enthusiast, che il 30 gennaio consegnerà alla VicePresidente del Consorzio Tutela Conegliano Valdobbiadene, Elvira Bortolomiol, e al Presidente del Consorzio Prosecco Doc, Fulvio Brunetta, l’ambito riconoscimento. La cerimonia si terrà nel corso del Gala in programma alla Public Library di New York.
Gli Stati Uniti in questi anni hanno dimostrato un crescente interesse per il Prosecco e i cenni di ripresa per l’economia americana ha portato a cercare sempre più la qualità del prodotto, rivolgendosi alla produzione più antica e più nota, il Conegliano Valdobbiadene, Denominazione di Origine Controllata e Garantita dal 2009. Non a caso l’articolo del New York Times è interamente dedicato ai prodotti “speciali”, da il Rive, tipologia che evidenzia le differenze fra le singole sottozone, al Sur Lie, dal Millesimato al Tranquillo. Il 2012 si apre, quindi, sotto i migliori auspici per i produttori del Prosecco Superiore che, a febbraio, saranno impegnati nell’evento Italian Wine Masters, dedicato proprio al mercato statunitense.