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Prezzo del carciofo sempre più giù, sino a 15-20 centesimi a “capolino”: a rischio decine di milioni di euro per migliaia di produttori sardi. E’ l’allarme lanciato questa mattina nel corso di una conferenza stampa da Coldiretti. “Il mercato è bloccato – ha spiegato il direttore Luca Saba che insieme al presidente dell’organizzazione, Marco Scalas ha illustrato la piattaforma di proposte per trovare una via di uscita alla difficile situazione – chiediamo un intervento immediato della Regione”. L’obiettivo è quello di arrivare al più presto a una “continuità territoriale delle merci”: “I costi di trasporto, confezionamento, mediazione e facchinaggio – hanno detto Saba e Scalas – incidono per il 50% e i ricavi dei produttori si riducono a circa 5-10 centesimi per “capolino”: anche in vista della ripartenza della Flotta sarda chiediamo un abbattimento dei costi di packaging e trasporti in modo da colmare il deficit su costi e tempo rispetto alla concorrenza nazionale”. Le altre richieste dell’associazione di categoria: un incontro urgente con l’assessore regionale Oscar Cherchi, un protocollo d’intesa insieme con la Regione per la promozione del prodotto insieme con i principali gruppi della grande distribuzione sia a livello nazionale, sia locale e la realizzazione, in 15 giorni, della settimana del “carciofo sardo” per promuovere il consumo in ristoranti, mense e mercati. Il carciofo rappresenta per diffusione la principale coltura orticola coltivata in Sardegna, la terza produttrice in Italia dopo Puglia e Sicilia, con 3.200 coltivatori.