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“Confagricoltura segue con grandissima preoccupazione l’evolversi della protesta, in Sicilia, degli autotrasportatori, che sta dilagando a macchia d’olio in altre realtà del Paese e genera collateralmente meccanismi speculativi sui prezzi dei prodotti freschi che danneggiano i consumatori”. La nota di Palazzo della Valle prosegue: “Non si può rischiare di sottovalutare le conseguenze che una situazione così preoccupante potrebbe avere senza adeguate risposte politiche”.
L’organizzazione degli imprenditori agricoli avverte che, nell’Isola sotto assedio, i produttori ortofrutticoli stanno subendo una tripla penalizzazione: i loro prodotti, deperibili, non possono essere stoccati; non vengono rispettati i contratti, sottoscritti all’estero ed in Italia, con i buyer e la grande distribuzione che stanno decidendo di approvvigionarsi altrove; per produrre subiscono le conseguenze caro-carburanti come gli autotrasportatori.
“Tutto ciò – prosegue Confagricoltura – in un quadro generale già estremamente critico per il settore, che sta subendo le conseguenze di una manovra pesantissima senza, al momento, misure di sviluppo destinate a risollevare l’agricoltura. L’Imu costerà oltre un miliardo di euro solo per i fabbricati agricoli, mentre per i carburanti l’aumento di costi è previsto superiore ai 200 milioni di euro in un anno”.
“Pur sollecitando il comune senso di responsabilità – conclude Confagricoltura – non possiamo essere insensibili ai motivi della protesta, legata alla questione cruciale dei rincari energetici che interessa tanto anche il settore primario. In Italia le aziende agricole rischiano di essere costrette al fallimento e non intendiamo soccombere senza difenderci. Se la strada del confronto costruttivo non serve dovremo scegliere altri percorsi”.