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Obbligo dei contratti scritti tra gli operatori della filiera agroalimentare sulla vendita dei prodotti, fissazione di un termine di pagamento a 30 giorni per i prodotti deperibili e a 60 per gli altri alimentari, divieto dei comportamenti sleali. Sono alcuni degli interventi previsti del ‘pacchetto agroalimentare’ nel decreto liberalizzazioni, illustrati dal ministro delle Politiche agricole Mario Catania. “A tutela dei soggetti più deboli” sono previste sanzioni amministrative fino a 500mila euro, ha detto il ministro che per quanto riguarda gli impianti fotovoltaici sui terreni agricoli ha sottolineato che “Lo stop agli incentivi è un modo per calmierare i prezzi degli affitti, saliti alle stelle”. “Al contempo – ha detto il ministro – vengono aumentati gli incentivi per il fotovoltaico sulle serre, che vengono equiparati a quelli degli edifici”. Altra misura per limitare la corsa degli affitti delle terre, ha detto ancora Catania, la dismissione dei terreni demaniali, operazione che diventa annuale e non ‘una tantum’, mentre viene abbassata da 400mila a 100mila euro la soglia di valore per l’obbligatorietà dell’asta.
Per quanto riguarda invece il settore ittico il ministro a precisato che “Non ci sono né deroghe né negoziazioni per quanto riguarda la pesca al bianchetto e la licenza a punti. Sarebbe bene che le amministrazioni locali non alimentassero speranze che non ci sono, favorendo situazioni di turbolenza che ci sono in questi giorni”. Mario Catania ha così smentito le notizie diffuse da alcuni enti locali, secondo cui starebbero per arrivare le deroghe dall’Unione europea in merito a queste due questioni. “Mai come in questo momento – precisa Catania – servono comportamenti precisi e trasparenti e quindi dare da più parti informazioni diverse e non vere, non aiutano certo l’attuale contesto. Ripeto, non c’é niente da derogare e non ci saranno deroghe su quello che è ormai legge”. Per quanto riguarda la grave crisi del settore ittico con tagli del 77% dei fondi negli utlimi anni, Catania, pur rendendosi conto della necessità di interventi più robusti, ha spiegato che “il quadro finanziario in atto non lo consente”, precisando però che “il discorso non è archiviato, cercheremo di recuperare tra qualche giorno quello che non abbiamo potuto mettere oggi nel provvedimento, inserendolo nel ddl a tutela del made in Italy”.
Forte apprezzamento delle norme sui rapporti commerciali contenute nel DL liberalizzazioni, è stato espresso dall’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni. “Vediamo accolte alcune delle proposte che come Regione Emilia-Romagna da tempo sosteniamo in tema di rapporti con la moderna distribuzione – ha detto Rabboni – e che ancora la settimana scorsa abbiamo illustrato alla Commissione Agricoltura. Come ha giustamente sottolineato il Ministro non si tratta di misure contro la Grande Distribuzione, ma di norme che fissano regole di trasparenza ed equità indispensabili per una crescita comune delle diverse componenti della filiera e a garanzia del consumatore.”
“Erano anni che l’agricoltura aspettava un pacchetto di misure organico per dare maggiore trasparenza e competitività al settore” commentano le cooperative del settore agroalimentare riunite nell’Alleanza (Fedagri-Confcooperative, Legacoop Agroalimentare, Agci Agrital) che esprimono in particolare “pieno apprezzamento” per la nuova disciplina che andrà a regolare le relazioni commerciali per la vendita dei prodotti agroalimentari e definiscono “positivo” lo stop agli incentivi per il fotovoltaico installati sui terreni agricoli, il rifinanziamento dei contratti di filiera e infine, l’attivazione del nuovo fondo credito istituito per gli investimenti compresi nei Piani di Sviluppo Rurale”. Soddisfatto anche l’Associazione italiana agricoltura biologica (Aiab) che accoglie con favore parte delle misure, ma invita a ripensare la norma sulla dismissione dei terreni agricoli demaniali proponendo di concederli in affitto, soluzione che garantirebbe allo Stato una rendita costante e ai giovani la possibilità di operare nel settore.