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Il Decreto Liberalizzazioni del Governo Monti, presenta sulla questione del fotovoltaico, luci e ombre che meritano sicuramente un approfondimento. Confagricoltura Emilia Romagna accoglie con favore la decisione di estendere, come più volte richiesto dall’organizzazione, la tariffa destinata agli impianti fotovoltaici su edifici a quelli realizzati su serra. Tale equiparazione, permette alle serre fotovoltaiche di accedere direttamente alle tariffe in conto energia per gli impianti di potenza inferiore ad 1 MW, senza l’obbligo di iscrizione al registro previsto per i grandi impianti, con una forte semplificazione e maggiori possibilità di accedere agli incentivi e ad una serie di agevolazioni.
“Desta invece notevole perplessità- spiega il Presidente Guglielmo Garagnani- la decisione di vietare definitivamente l’installazione di impianti fotovoltaici a terra su aree agricole, a prescindere dalla potenza installata. Perché -è la domanda che si pone Garagnani- aziende agricole che hanno bisogno di molta energia come stalle, caseifici, cantine e simili sono obbligate ad acquistare energia prodotta da turbogas o carbone quando potrebbero auto produrla in loco? Si genera con questo limite così un doppio danno da una parte si incrementa l’inquinamento atmosferico e dall’altro si fa venire meno -continua Garagnani- non solo un’importante possibilità di diversificazione dei redditi per le aziende ma soprattutto si propaga all’infinito il concetto di dipendenza energetica obbligata per le nostre aziende”
Confagricoltura Emilia-Romagna esprime quindi forte preoccupazione per l’instabilità normativa che mette a repentaglio gli investimenti futuri dell’intero comparto in un momento congiunturalmente molto difficile con l’aumento delle imposizioni fiscali, dei costi di produzione e nessuna politica di sostengo all’agricoltura e alle attività ad essa collegate.
Inoltre il testo pubblicato in Gazzetta Ufficiale prevede disposizioni retroattive che ledono gravemente i diritti di coloro i quali, in buona fede, hanno iniziato a realizzare impianti, ispirandosi alla normativa vigente da solo 10 mesi e con notevole impiego di risorse economiche.
Confagricoltura Emilia Romagna auspica che semplificazione, trasparenza, coerenza ed equità siano gli elementi alla base della programmazione per il futuro anche del settore primario in modo da creare vere liberalizzazioni che incentivo il mercato e non pongano vincoli e rendano inutili gli investimenti degli imprenditori agricoli.