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Negli ultimi tre anni le quantità di olio d’oliva importate dalla Russia sono passate da 11.200 tonnellate del 2009 a 19.200 tonnellate del 2011, registrando un aumento del 70% in quantità e dell’80% in valore. Un mercato ancora in forte crescita, con un valore delle importazioni nei primi sei mesi del 2011 pari ad oltre 45,8 milioni di euro. E’ quanto emerge da un’analisi condotta dal Consorzio dell’extravergine di qualità (Ceq), presente in Russia con la campagna di promozione triennale ‘O-Live – Health and Beauty secret’. L’olio di oliva consumato in Russia, dai dati del Consorzio, proviene per la maggior parte dalla Spagna (55,5%), seguita da Italia (28%) e Grecia (8,25%). Si tratta a tutti gli effetti di un mercato in espansione, dove è importante essere presenti. “Anche in Russia l’olio di oliva sta diventando sempre di più un prodotto conosciuto e apprezzato”, afferma il presidente del Ceq, Elia Fiorillo, ricordando la campagna di sensibilizzazione del Consorzio co-finanziata dall’Unione Europea e dal ministero delle Politiche Agricole. Una campagna che, secondo il presidente, è un punto sia d’arrivo di una strategia di apertura del Ceq ai mercati extra Ue che di partenza per costruire un mercato svincolato dalle logiche nazionali di appartenenza. “Una delle strategie principali quando si ha la fortuna di lavorare su un prodotto d’eccellenza come l’olio extravergine di oliva – conclude Fiorillo – è farne conoscere a tutti la qualità superiore”.(ANSA).