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L’Italia è il fanalino di coda nel il ricambio generazionale in agricoltura: gli imprenditori under 35 sono poco più del 3% contro una media europea del 6%; situazione desinata a peggiorare, visto che nei prossimi 10 anni, secondo una relazione del Parlamento Europeo, andranno in pensione 4,5 milioni di agricoltori. Lo rende noto Confagri che nell’ambito di Fieragricola la cui 110/ma edizione si è aperta ieri, ha approfondito questo tema in un ciclo di seminari in collaborazione di Ismea; l’istituto, infatti, ha studiato percorsi di sostegno specifici per i nuovi imprenditori under 40, con agevolazioni che spaziano dai mutui agevolati ai contributi a fondo perduto, fino ai leasing immobiliari. Nonostante gli strumenti messi in campo dai Piani di Sviluppo Rurale per favorire l’ingresso dei giovani, fa notare Confagri, permangono ancora grosse difficoltà in particolare per mancanza di agevolazioni efficaci e scarsa informazione sugli strumenti esistenti. “La difficoltà di accesso al credito rimane l’ostacolo principale per i giovani che vogliono mettersi alla guida di un’azienda agricola – afferma Riccardo Artegiani, presidente dell’Anga di Verona – gli investimenti sono onerosi, sproporzionati alla redditività delle imprese; spesso i giovani vengono scoraggiati dai costi e dalla mancanza di strumenti di affiancamento per l’avvio e la tenuta dell’impresa”.