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Forse Arsenio Lupin non viaggia in trattore, certo è che non disdegna di fare incetta dei prodotti chimici per la difesa delle colture dai parassiti animali e vegetali. Il furto di agrofarmaci nel 2011 ha messo il turbo ed è quasi triplicato nel giro di un anno. Da un valore di merce trafugata in Italia per 472mila euro nel 2010, lo scorso anno si è passati a 1,37 milioni di euro. Sono le cifre ufficiali di Agrofarma, l’associazione di Federchimica – Confindustria che rappresentano, in termini di valore, il 95 per cento del fatturato complessivo del comparto (oltre 800 milioni di euro nel 2010).
Ma si tratta solamente di una piccola parte del fenomeno. Il dato «censito» da Agrofarma, infatti, si riferisce solamente ai furti di merce di proprietà delle ditte associate. Sono dunque esclusi dal computo i volumi e i valori sottratti quando la merce è di proprietà del rivenditore.
Al quadro devono aggiungersi altri comportamenti fuori legge: le contraffazioni e le importazioni illegali di prodotti destinati all’agricoltura. Un mondo sottotraccia che Agrofarma stima possa valere oltre 30 milioni di euro, pari a circa il 4 per cento del valore totale del settore.
Queste sono alcune delle cifre che saranno illustrate a Fieragricola (www.fieragricola.it), oggi pomeriggio alle 14 in Agripiazza (padiglione 1), nel Forum dell’agricoltura sostenibile. Al talk show parteciperanno il direttore di Agrofarma-Federchimica, Marco Rosso, il capitano Pietro Mercurio, comandante dei Nas dei Carabinieri di Padova, reparto specializzato nella lotta alla contraffazione degli agrofarmaci, un fenomeno che può anche avere risvolti pericolosi per la salute dei consumatori.
Agrofarmaci che «svaniscono» durante il trasporto. Passando sotto la lente il momento della consumazione concreta del reato, 7 volte su 8 il furto è avvenuto durante il trasporto, mentre una soltanto nei magazzini presso terzi. Nessun furto nei magazzini di proprietà delle aziende associate ad Agrofarma, per l’aumento delle misure di sicurezza adottate.
Marche e Puglia le regioni più colpite. L’istantanea del triennio 2009-2001 assegna alle Marche il poco invidiabile primato sul valore dei furti: 980mila euro (di cui 950mila solamente nel 2011); segue la Puglia, con 977mila euro spalmati nel triennio. Il Veneto, lasciato indenne dai furti nelle aziende di Agrofarma nel 2010 e nel 2011, mette in conto 200mila euro nel «passivo» 2009.
La campagna «Stop agli agrofarmaci illegali». Il furto di agrofarmaci si accompagna talvolta ad un altro fenomeno, decisamente più preoccupante, per i risvolti sulla salute. Una battaglia che Agrofarma combatte fianco a fianco ai Nas dei Carabinieri. «Gli agrofarmaci illegali rappresentano oggi un fenomeno importante, che è necessario contrastare con la massima fermezza. In Italia, tuttavia, grazie all’eccellente capacità investigativa delle Forze dell’Ordine e alla preparazione degli operatori agricoli, i consumatori italiani possono stare tranquilli. – dichiara Marco Rosso, direttore di Agrofarma –. Agrofarma da molti anni ha messo in campo delle iniziative concrete per contrastare il fenomeno degli agrofarmaci illegali e preservare, al tempo stesso, la sostenibilità ambientale, la sicurezza dell’operatore e l’innovazione, che rappresenta uno dei principali vettori di crescita per le imprese».
Il numero verde. Dal 2005, in particolare, Agrofarma ha avviato la campagna nazionale «Stop agli agrofarmaci illegali», in collaborazione con i Nas. E da quest’anno Agrofarma ha messo a disposizione un numero verde (800-913083) per raccogliere segnalazioni anonime di tutti coloro che entrino in contatto con fenomeni legati alla contraffazione di agrofarmaci.
«Operiamo con massimo impegno e con il supporto di altri reparti dei Carabinieri e delle Forze dell’Ordine, con operazioni di indagine, di prevenzione, di intervento e di controllo, anche sul piano amministrativo – afferma il capitano Pietro Mercurio, comandante dei Nas di Padova –. In alcuni casi siamo venuti a capo di vere e proprie organizzazioni criminali, che operavano nel furto e nella successiva commercializzazione illegale di fitofarmaci».