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L’alienazione massiccia di terre pubbliche “darebbe una occasione unica alle immense disponibilità di liquidità gestite dalla criminalità organizzata”, senza peraltro favorire il rilancio del settore, l’ingresso dei giovani o i piccoli produttori. Questo il parere dell’Associazione italiana agricoltoura biologica (Aiab), che ha promosso per domani, martedì 7 febbraio alle ore 10, una mobilitazione davanti a Montecitorio per chiedere di bloccare la vendita dei terreni demaniali, secondo quanto previsto nel decreto liberalizzazioni. L’Aiab propone invece di stipulare “contratti di affitto ad equo canone” riservati a coltivatori diretti, con priorità a giovani e ad iniziative di rilevanza sociale, con l’obbligo per le pubbliche amministrazioni di attivare le locazioni entro i dodici mesi seguenti alla pubblicazione della legge. In questo modo, spiega l’associazione, si promuoverebbero l’imprenditoria e l’occupazione e si garantirebbe un’entrata costante allo Stato. Alla mobilitazione, fa sapere l’Aiab, hanno già aderito: Alpa, Ari, Campagna popolare per l’agricoltura contadina, Crocevia, Legambiente, Libera, Slow Food, Terra Nuova, Coop Agricoltura Nuova, Coop Carlo Pisacane.