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Temperature a picco e scaffali sempre più vuoti. La rincorsa dei prezzi dei prodotti freschi (frutta, verdura e latte in primo luogo) è già cominciata. I primi aumenti di questi giorni, secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori, hanno già provocato un aggravio del 10% sulla spesa mensile delle famiglie. “Ma siamo solo agli inizi – dice il presidente Rosario Trefiletti – se la situazione si prolungherà, i fenomeni di accaparramento si farebbero più accentuati, arrivando a determinare un’accelerazione incontrollabile”. Così, se gli aumenti dovessero protrarsi la ricaduta sulla spesa delle famiglie sarebbe pari al 40% in più, arrivando a toccare i 132,89 euro mensili, calcola Federconsumatori. I ritocchi di questi giorni si sono limitati invece a un +10% dice la Coldiretti, causando un esborso di quasi 20 euro in più (19,71) dalle tasche di ogni nucleo familiare. Diverso invece il conteggio di Casper che stima rincari-boom del 200% sui freschi nelle ultime ore e annuncia ricorsi presso 104 Procure nazionali. Trefiletti ed Elio Lannutti, presidente Adusbef, ritengono “urgente un intervento di carattere istituzionale, in grado di far rientrare la situazione nella normalità, prima che degeneri ulteriormente”. Ma a fronte di gelo e supermercati sguarniti, si è registrato anche un calo dei consumi. A certificarlo è la Coldiretti che registra nelle regioni colpite dal maltempo “un taglio del 20% negli acquisti quotidiani di frutta e verdura per effetto del gelo e della neve che hanno bloccato gli italiani in casa e impedito le consegne con interi centri isolati”. L’organizzazione agricola stima in questi giorni una flessione media del 30% nelle forniture, più acuta in alcune zone. Il ministro delle Politiche agricole tuttavia rassicura: “Non bisogna enfatizzare più di tanto gli aumenti dei prezzi dei prodotti alimentari. Ci sono rincari qua e là ma nessuno stravolgimento del mercato” dice Mario Catania. “Sono piccoli episodi speculativi, gravi e da perseguire, che sarebbero però più rari con una filiera corta e trasparente” aggiunge il titolare del Mipaaf. Il ritocco all’insù dei listini si sta verificando soprattutto per bieta, broccoli, carciofi, cavolfiori, indivia e scarola. Ma anche carne, latte e pesce potranno subire notevoli rincari, dicono le associazioni dei consumatori. Sfiora la cifra-record dei 500 milioni di euro il bilancio dei danni al settore primario, secondo la mappatura tracciata dalla Confagricoltura nelle regioni più colpite. Una conta dei danni destinata ad aggravarsi, a giudicare dalla strage di animali che il gelo sta compiendo negli allevamenti al Nord e al Centro. (ANSA)