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Neve e gelo colpiscono anche gli allevamenti del bestiame in Emilia-Romagna. A lanciare l’sos è la Coldiretti regionale sottolineando che la situazione è più difficile in Romagna e che “nella sola Valmarecchia si contano decine di capannoni crollati e centinaia di capi coinvolti, molti dei quali morti o feriti sotto i crolli”. Inoltre, secondo la Coldiretti, la neve sta ostacolando le operazioni di soccorso degli animali rimasti senza ricovero e le consegne dei mangimi, mentre chi è riuscito a raggiungere gli allevamenti in molti casi non può consegnare il latte munto quotidianamente che rischia quindi di essere buttato. Per salvare gli animali in pericolo in molti casi sono intervenuti la Forestale e la Protezione Civile. Oltre alla neve – ricorda ancora la Coldiretti – il problema è il grande freddo: “le temperature, che permangono costantemente sotto lo zero, hanno provocato il congelamento delle tubature, rendendo difficile l’approvvigionamento di acqua per abbeverare gli animali”.
Situazione drammatica anche nelle Marche dove, segnala la Coldiretti, la produzione del latte è a rischio. In un allevamento di Sassofeltrio (Pesaro Urbino) venerdì scorso è crollato il tetto della stalla sotto il peso della neve. Il titolare, Walter Baldacci, ha sistemato le sue 40 mucche in ricoveri di fortuna ma la sua azienda è da cinque giorni letteralmente sepolta dalla neve, arrivata a tre metri e mezzo. Nelle ultime ore oltre all’acqua e al cibo è venuta anche a mancare l’energia elettrica. Coldiretti Pesaro ha chiesto alla Protezione civile e alla Provincia l’intervento di una turbina per aprire un varco nel muro di ghiaccio per portare acqua e cibo agli animali ma fino a ieri sera la tormenta di neve ha impedito ai mezzi di muoversi.
Gravi difficoltà anche per gli allevamenti di pecore nell’Ascolano, rimasti isolati a causa della neve. Il gelo e l’assenza di acqua e cibo stanno causando decessi e aborti, mentre la produzione di latte é crollata del 70%, con l’ulteriore rischio di dover buttare il resto per l’impossibilità di consegnarla. A Monteprandone l’allevatore Palmarino Losani rischia di veder falcidiato il suo gregge dopo aveva già perso 300 animali nell’alluvione del 2011. Problemi gravi anche per l’allevamento Stangoni che ha greggi a Venarotta e Palmiano. Nel primo caso si è riusciti a ricoverare gli animali in un capannone, grazie alla disponibilità del Comune, mentre nell’altro la situazione è ancora difficile.