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Torna il dualismo cacciatori-ambientalisti: sul nuovo calendario venatorio 2012-15, al centro di una udienza conoscitiva in Regione, è sostanzialmente positivo il giudizio delle associazioni Urca, Enalcaccia, Arcicaccia, Fidc (ma anche Copagri); perplessità invece da Legambiente, Lipu e Lav (Lega antivivisezione), che hanno chiesto alla Regione di “attenersi maggiormente alle indicazioni espresse dall’Ispra e dall’Unione europea”. L’Unione regionale cacciatori dell’appennino (Urca) ha anche chiesto l’introduzione sperimentale, in alcune zone, dell’uso dell’arco, vietato in Emilia-Romagna. Per Arcicaccia ed Enalcaccia, questo calendario è “accettabile, tiene conto di un lungo lavoro di concertazione”. Così anche Fidc, che vi “si riconosce sostanzialmente”. Copagri ha auspicato, a difesa dei campi coltivati, “interventi di contenimento degli ungulati e del nomadismo venatorio”. Illustrato dall’assessore Tiberio Rabboni e dal relatore Tiziano Alessandrini (Pd), all’udienza indetta dalla commissione Politiche economiche presieduta da Franco Grillini, il nuovo testo ripropone in buona parte il precedente calendario venatorio, ma con elementi di novità per i periodi di prelievo e i carnieri. Tra i più significativi, alcune misure di conservazione per le zone umide, naturali e artificiali, dove sarà vietato utilizzare fucili a pallini di piombo. Vengono confermati gli orari venatori, le misure di salvaguardia dell’ambiente agricolo-forestale, con l’ampliamento però a nuove tipologie di coltivazioni. Confermata anche l’apertura generale alla terza domenica di settembre, con date posticipate al primo ottobre per alcune specie. Per la caccia agli ungulati viene mantenuta l’articolazione in vigore per i periodi di caccia e per i prelievi selettivi, in applicazione delle indicazioni dell’Ispra. Infine, confermata entro il 31 marzo la riconsegna del tesserino, per consentire l’acquisizione in tempi rapidi dei dati sui prelievi. (ANSA).