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Il maltempo fa lievitare la spesa delle famiglie italiane, non solo per il riscaldamento ma anche per la tavola. Cosi’ come il consumo di metano e’ cresciuto del 30 per cento nella prima settimana di febbraio rispetto allo stesso periodo del mese scorso, cosi’ il budget per il carrello alimentare e’ gia’ lievitato del 10 per cento nel confronto con gli stessi giorni di gennaio. L’effetto “accaparramento”, insieme ai fenomeni speculativi sui prezzi di frutta e verdura, provocati dalle gelate nei campi e dalle difficolta’ di distribuzione delle merci per i rallentamenti e i blocchi dei tir su strade e autostrade, hanno gia’ portato a un esborso di 50 euro in piu’ a famiglia rispetto allo scontrino mensile per cibo e bevande. Lo afferma la Cia-Confederazione italiana agricoltori.
Considerato che la spesa per gli alimentari e’ pari mediamente a 467 euro al mese per nucleo familiare, vuol dire che gli italiani a febbraio ne spenderanno invece 517. Un aggravio gia’ acquisito e destinato a salire ancora -prosegue la Cia- se neve e freddo polare continueranno a infuriare in tutt’Italia. Allo stesso modo -osserva la Cia- e’ destinata a crescere ancora anche la stima dei danni all’agricoltura. Il maltempo e’ finora costato al settore primario 250 milioni di euro, che diventano 500 se si considera l’intera filiera dell’agroalimentare italiano, dal campo ai trasporti al dettaglio. E il peggioramento delle condizioni meteo nel week-end preannuncia nuovi problemi e ulteriori spese per i produttori.Ad oggi sono ferme piu’ di 50 mila aziende agricole e oltre 8 mila restano senza luce e gas. Inoltre -ricorda la Cia- il 30 per cento dei raccolti in campo aperto (cavoli, radicchio, carciofi, indivia e cicoria) e’ andato perso, completamente “bruciato” dal gelo. Poi vanno aggiunti i danni alle migliaia di strutture aziendali come serre, cascine, depositi, magazzini e stalle, danneggiate o crollate sotto il peso della neve. In piu’, ben il 5 per cento delle piante, tra alberi da frutta, olivi e viti, e’ stato distrutto, e sono gia’ morti per il freddo eccessivo 10 mila animali, tra mucche, pecore, cavalli, maiali e polli. Infine c’e’ l’incremento “stellare” della bolletta energetica, visto che con le temperature siberiane, gli agricoltori devono ricorrere massicciamente al riscaldamento di serre e stalle.(AGI)