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Erpici rotanti e trinciatrici le best sellers – Incremento del 30% sui mercati esteri – L’azienda forlivese, specializzata nella produzione di macchine per la lavorazione del terreno e la trinciatura di residui colturali, ha superato quota 3.000 unità prodotte.
Per Celli Spa il 2011 si chiude con un fatturato di circa 13.740.000 €, in
crescita del 14,17% rispetto all’anno precedente. Si tratta di un dato
molto positivo, specialmente in questo quadro congiunturale, che premia gli
sforzi dell’azienda forlivese sulla via della riorganizzazione intrapresa
da qualche anno.
La Celli è specializzata nella produzione di macchine per la lavorazione
del terreno e il taglio e la trinciatura dei residui colturali. Oggi a
catalogo ha dieci tipologie di macchine, prodotte in 65 modelli diversi e
vendute in una trentina di Paesi. La produzione, nel 2011, ha superato le
3.000 unità.I prodotti che hanno segnato il miglioramento più significativo sono gli
erpici rotanti e le trinciatrici.
Molto buono l’aumento del fatturato all’estero che con oltre 6 milioni di
euro ha fatto segnare un +30% rispetto al 2010. I maggiori aumenti di
fatturato si sono avuti in Russia, Germania, Turchia e UK grazie anche alla
progressiva messa a regime di collaborazioni avviate già anni fa.
L’Italia, con quasi 5 milioni e mezzo di fatturato ha fatto registrare un
+8,6% rispetto all’anno precedente. I migliori incrementi si sono avuti in
Puglia (+40%) e in Sicilia (+30%).
“Si tratta di dati incoraggianti – afferma Paolo Celli, amministratore
dell’azienda – che indicano che la strada intrapresa è quella giusta. Se i
dati del fatturato sono buoni non così, ancora, la redditività. E sarà su
questo fronte che dovremo impegnarci tutti in questo anno che presenta
ancora molte incognite”.
In Celli si guarda comunque con ottimismo al futuro. A fine gennaio, dopo
quasi due anni di iter, c’è stata finalmente l’accordo con gli istituti di
credito finalizzato al rilancio dell’azienda.
“La crisi – conclude Paolo Celli – non è ancora completamente alle spalle.
Dobbiamo ancora stringere i denti, continuare ad attrezzarci per restare
competitivi in un mercato globale sempre più aggressivo. La congiuntura
economica certo non aiuta. La redditività è ancora largamente da
recuperare, ma se tutti faranno la loro parte potremo guardare sempre con
maggiore fiducia al futuro”.