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Nostradamus deve aver molto meditato questo “ricettario” se la prima parte, quella che riguarda i belletti, era stata scritta quattro anni prima della pubblicazione e solo in un secondo momento e’ stata integrata nella seconda parte, quella in cui vengono aggiunte ricette di confetture e gelatine.L’”opuscolo” come lo definisce egli stesso, doveva avere grande importanza per lui, poiche’ costituiva una sorta di coronamento della sua esperienza di medico, acquisita come si dice, viaggiando per molte terre e paesi e fu pubblicato quasi contemporaneamente all’altra sua opera delle Centurie, nel 1556.
L’apparente leggerezza del tema non ci deve ingannare; si parla di belletti e si riferisce all’aspetto fisico delle persone, che incide sui comportamenti sociali. Quanto alle confetture, oltre a rappresentare un metodo importante per la conservazione della frutta e della verdura, incidono sulle funzioni organiche e costituiscono efficaci medicamenti Un ricettario dunque, ma anche e soprattutto un piccolo trattato di medicina, quella medicina non invasiva di cui Nostradamus era fautore e che aveva praticato con buonsenso affrontando e debellando la peste di Aix en provence nel 1546. la chiarezza delle ricette, descritte minuziosamente negli ingredienti, nelle dosi, nei tempi, nelle procedure e persino nei recipienti e nei modi di impiego, ognuna accompagnata dal relativo foglietto illustrativo. Curiosamente, conoscendo le esperienze alchemiche di quel tempo, il mago e astrologo Nostradamus, si dichiara assertore convinto di un rigoroso sperimentalismo. Insiste soprattutto su due principi: prima di ogni cosa la conoscenza deve esser condivisa, percheè il progresso e’ accumulazione di esperienze, in secondo luogo, se non si vuol esser ciarlatani, bisogna scrivere solo ciò che si conosce e si conosce davvero solo ciò che si è visto. Accanto a queste idee e alla loro giustificazione, la biografia dell’autore spunta ad ogni passo, e questo e’ l’unico libro in cui Nostradamus parla direttamente di se, presentandoci anche uno spaccato indiretto ma vivo e chiarissimo della vita e della società rinascimentale. Il libretto, dunque, e’ destinato ad assolvere una duplice e importante funzione: è un vero ricettario, ancor oggi largamente utilizzato; il Nostradamus che scrive è il medico di vasta esperienza, frequentatore dei laboratori degli speziali e erede della tradizione alchemica e tutte le sue ricette sono riproducibili senza difficoltà. I profumi, i deodoranti, i dentifrici così come le confetture, le gelatine, le marmellate e le mostarde, possono essere sicuramente riproposte oggi senza necessità di adattamenti al nostro gusto..