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Per accendere una serata romantica nell’orto si trovano i trucchi tramandati da generazioni nelle diverse regioni che le nonne giudicano infallibili.
Non servono cene a base di prodotti esotici ma vale la pena di riscoprire le proprietà dei frutti dell’orto come cipolla, sedano, pistacchio, scalogno, brodo di giuggiole e il più tradizionale peperoncino a cui spetta lo scettro tra le spezie.
Dalla Sicilia importanti virtù arrivano dal finocchietto selvatico che sprigiona un sapore “catturante” e dal pistacchio di Bronte, esaltato, fin da tempi antichi, dai musulmani per i suoi stuzzicanti poteri.
C’è anche lo Scalogno di Romagna Igp che ha ottenuto il riconoscimento europeo forse anche perché indicato come afrodisiaco già dai poeti latini Marziale ed Ovidio, fini cantori del rapporto amoroso. E ancora il più comune aglio, in passato proibito ai monaci proprio per le sue proprietà eccitanti, oppure i pinoli, consigliati da tempi antichissimi e in molte culture come rimedio e per questo suggeriti anche da Galeno.
Da non dimenticare poi il sedano popolarmente conosciuto perchè esercita un’azione stimolante sulle ghiandole surrenali e contiene sostanze che servono da richiamo olfattivo per la riproduzione. Impossibile non nominare per la Puglia, il cinipi, verdura simile alla cima di rapa, incrocio tra cicoria e asparago, e il verrùch, insalata verde leggermente amarognola, di dimensione ridotta rispetto alla norma ma che sprigiona un potere eccitante. E la cipolla rossa di Tropea secondo alcuni ricercatori contiene l’ossido nitroso, il principio attivo del Viagra.
Per avere Cupido come alleato si può anche tentare con il brodo di giuggiole, un liquore dolce ottenuto per infusione dei piccoli frutti del giuggiolo, una pianta molto diffusa nei cortili del Veneto e della Romagna.