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La vecchia “Apiola stellata” che, vista in sezione, sembra proprio una stella. Già descritta nel 1598 è una mela profumata e croccante dal succo acidulo e zuccherino. Si conserva molto a lungo, fino anche ad Aprile.
Nell’800 viene utilizzata sulle tavole per il suo colore giallo brillante e la forma curiosa, nel periodo natalizio.
La mela appia è il frutto prodotto da un’antica cultivar del melo, l’appiòlo, La buccia ha una pigmentazione rosso-viva su una faccia e verde (o gialla) sull’altra.
L’origine della varietà risale molto indietro nel tempo. L’agronomo Olivier de Serres ne fa menzione nel 1600, chiamandola la melle ou pomme-appie: rifacendosi a un passo di Plinio il Vecchio ne fa risalire l’origine all’antichità.
Il frutto sarebbe stato infatti conosciuto nella Grecia antica, e importato a Roma dal Peloponneso. A introdurne la coltivazione in Italia sarebbe stato Appio Claudio Cieco, da cui la pianta avrebbe preso il nome
Decotto
Ingredienti: 2 mele Appia, acqua, miele o zucchero.
Prendete una pignatta e inseritevi due mele Appia (naturali) lavate, ricopritele con acqua, chiudete con coperchio e cuocete a fuoco basso per circa un’ora, versate il decotto nelle tazze e servite dolcificando con del miele.