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La crescenta o crescentina (nella forma plurale crescenti o crescentine) è un tipo di pane caratteristico dell’appennino modenese, ormai noto con il nome di tigella. È un prodotto agroalimentare tradizionale elencato con i nomi di tigella modenese, tigèla modenese, crescentina modenese, cherscènta modenese ed è molto consumato durante le feste e sagre; è preparato in pressoché tutte le trattorie del modenese e del bolognese.
Il nome originario (nell’appennino modenese) di questo alimento è “crescente” ma oramai sono diffuse numerosissime varianti, che variano notevolmente di significato da zona a zona (tigella o tigèla modenese o montanara, crescentina o chersèinta modenese o montanara). Il termine crescentina viene comunemente utilizzato nel bolognese per indicare lo gnocco fritto.
I dischi di terracotta in cui originariamente erano cotte le crescenti sono chiamati tigelle e per questo motivo oggi, nelle zone di pianura e nel resto d’Italia, ci si riferisce alle crescentine con il sempre più diffuso appellativo metonimico di tigelle, nonostante – secondo i puristi – l’unico nome corretto rimane crescentina perché quello originario ed etimologicamente esatto.
Tipica è la farcitura con il pesto modenese fatto con pancetta o lardo macinati, aglio e rosmarino e sale. Al momento di degustare la tigella col pesto modenese, si taglierà a metà, poi si spalmerà col pesto infine si spolverizzerà con parmigiano grattugiato, si richiuderà e poi il palato sarà deliziato. Infine buonissima è anche la tigella farcita con la nutella.
(6 persone) Farina, 1 kg Lievito di birra, 40 g Panna da cucina, 1/4 Sale fino, 2 cucchiai Olio di oliva, 2 cucchiai
Sciogliete il lievito di birra in un po’ d’acqua tiepida, impastate la farina con la panna, l`olio d`oliva, il sale. Lavorate bene l’impasto, poi copritelo e lasciatelo riposare per alcune ore in frigorifero. Trascorso questo tempo tirate una sfoglia dello spessore di circa 1 cm, con un tagliapasta o con un bicchiere ricavate le tigelle che avranno un diametro di circa 10 cm. Cuocetele nella tigelliera (può essere sia elettrica che da porre sulla famma del gas), mancanza potete cuocerle nel forno sui 200 . Cuocetele da ambo le parti, poi sfornatele e servitele ben calde.
Vino: un buon abbinamento è con il “Lambrusco”.