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Il Fiapon è un altro dolce praticamente abbandonato: solo il nome è diventato proverbiale. E’ l’accrescitivo-dispregiativo del termine dialettale fiap: floscio, avvizzito. E’ un dolce povero della tradizione contadina mantovana, che veniva preparato per recuperare gli avanzi della polenta.
La polenta fredda veniva lavorata con farina e zucchero e aromatizzata con la scorza di limone, ottenendo un impasto da stendere e friggere in padella con poco grasso.
1 kg di polenta 100 gr. zucchero, scorza di limone grattugiata, farina q.b., strutto per ungere la teglia Mescolare la polenta appena preparata con lo zucchero e la scorza di limone. Appena la polenta è fredda abbastanza da poterla manipolare si aggiunge il quantitativo di farina bianca strettamente necessario a legare il tutto.
L’impasto si stende in una teglia formando uno strato alto circa due dita. Si cuoce a fuoco vivace e quando, dall’odore, sembra cotto, si taglia in otto spicchi che si voltano uno per uno, per completare la cottura sull’altro lato.
Si serve caldo con un po’ di zucchero integrale.
fonte cucinamantovana.it