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Inusuale ricetta seicentesca della corte dei Gonzaga che prevede l’impiego della frutta secca per condire la pasta. Il piatto fu presumibilmente ideato da Bartolomeo Stefani, di origine bolognese, cuoco maggiore del Duca di Mantova per molti anni e autore dell’Arte del Cucinare, pubblicato del 1662. Oltre alla “stravaganza” del condimento a base di frutta secca, c’è un altro aspetto di questa ricetta degno di nota: la presenza dei maccheroni, che all’epoca in Lombardia era poco diffusa.
MACCHERONI (350 g), UVA SECCA SULTANINA(30 g), SCORZA DI LIMONE (10 g, solo la parte gialla), MANDORLE (60 g), NOCCIOLE (60 g),BASILICO (20 foglie), NOCE MOSCATA (un pizzico),CANNELLA (un pizzico), BRODO (1/2 tazza),OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA (10 g),BURRO (30 g), FORMAGGIO GRANA GRATTUGIATO(2 cucchiai), SALE (q.b.), PEPE ROSSO e NERO (q.b.)
Pestare nel mortaio l’uva sultanina, la scorza di limone, le mandorle, le nocciole e il basilico Aggiungere la noce moscata, il pepe e la cannella; ridurre tutto in pasta e sciogliere con l’olio, il burro e il brodo Mettere la salsa in un pentolino e porre su fuoco leggero. Salare e far prendere consistenza alla salsa senza farla bollire. Cuocere i maccheroni al dente e condirli con la salsa. Cospargere con il grana e servire
E’ un primo piatto dal gusto particolare, leggermente dolce, che si accompagna bene alla carne arrostita, meglio se di selvaggina, e a verdure cotte nel forno.
fonte buonalombardia