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La Toma piemontese è formaggio semicotto, prodotto con latte vaccino intero e parzialmente scremato, a pasta morbida e semidura, il sapore varia dal dolce all’intenso fragrante; ha una forma cilindrica, con diametro di 20-30 cm.
La produzione del formaggio Toma è, fin da epoca medievale, strettamente legata all’areale alpino piemontese e in particolare ai margari che sfruttavano i pascoli montani nel periodo estivo per poi ridiscendere a fondovalle o in pianura nel periodo invernale.
Questo nomadismo ha influito costantemente sulla grande frammentarietà sia dei luoghi che delle tecniche di produzione della Toma piemontese. Attualmente la produzione di Toma piemontese è di 1,9 milioni di kg annui.
L’area di produzione comprende gran parte del territorio del Piemonte con l’esclusione delle province di Asti e Alessandria, fatti salvi alcuni comuni (10) di queste ultime. La maggiore concentrazione produttiva si riscontra comunque in poche aree: la provincia di Torino con quasi il 45% del totale (in particolare in Val Susa, Valli di Lanzo, Canavese e la zona di pianura), la montagna Biellese e l’alta Val Sesia con il 15% e la pianura Cuneese con il 12%.
A partire dal 1993 la Toma piemontese è un formaggio a denominazione d’origine per la legge italiana e dal 1996 è una Denominazione d’Origine Protetta dell’Unione Europea.