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La nuova denominazione dell’area storica di produzione del Prosecco, Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, nasce sotto i migliori auspici. Atavica tradizione dei produttori, passione e favorevoli condizioni meteorologiche hanno infatti reso possibile il raggiungimento di alti livelli di qualità. La DOCG nasce quindi nel migliore dei modi.”Con il riconoscimento Docg il Prosecco è entrato a far parte del gotha dei vini italiani, che vanta oltre 40 eccellenze enologiche”, così il Ministro Zaia qualche giorno fa nel cuore del Cartizze in occasione della prima vendemmia del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore. “Il passaggio da Doc a Docg è il riconoscimento a tutti i produttori di questo vino, che hanno creduto in questo prodotto in tempi in cui non era ancora un vino affermato”.
Oltre ad essere controllato, lo storico Prosecco diverrà anche garantito e, a partire dal prossimo aprile, ovvero all’uscita sul mercato, riporterà in etichetta il contrassegno di Stato a sancire questa ulteriore garanzia per il consumatore.
“Siamo molto soddisfatti della vendemmia 2009, afferma il direttore Giancarlo Vettorello. I grappoli alla raccolta si sono presentai sani, con acini distanziati, condizione che ha permesso la perfetta maturazione. Avremo inoltre un ottimo equilibrio fra quantità e qualità. Dopo l’avvio difficile, però, le piogge cadenzate e regolari hanno permesso un’ottimale sviluppo nel periodo più delicato. E quando la siccità iniziava a destare qualche preoccupazione è arrivata qualche precipitazione, che ha permesso così di ristabilire l’equilibrio ottimale”.
La qualità della prima annata Docg sarà, secondo il consorzio, quindi eccellente. E i prezzi? “I consumatori non devono temere rincari, ha spiegato il presidente del Consorzio Franco Adami. La Docg, infatti, non cambia le quantità di uva prodotta a ettaro e i prezzi rimarranno quindi costanti. E’ previsto, anzi, un leggero calo. Ciò è dovuto anche alla consapevolezza dei produttori delle difficoltà del mercato e della necessità di farsi carico di tutti gli aumenti di costi di produzione avuti tra 2008 e 2009”.
“Il comparto enologico italiano non ha rivali, ha asserito Zaia, infatti, sommando la quantità alla qualità che i nostri operatori sanno produrre, deteniamo il primato mondiale. Sarà una grande vendemmia quella di quest’anno, ha commentato il Ministro, resa possibile anche dalle favorevoli condizioni atmosferiche che hanno permesso di raggiungere livelli di qualità che tutto il mondo ci invidia”.
Lo storico distretti vitivinicolo trevigiano si riconferma dunque patria delle celebri bollicine italiane, e lo status di patria viene attribuito alle rigogliose colline anche dal Ministro Zaia, che, come riportato dal Gazzettino Friuli del 5 ottobre, ha affermato che: “creare una sede ufficiale per il vino prosecco al di fuori della provincia di Treviso sarebbe come istituire la sede dello Champagne al di fuori del Reims”.
di Mirco Battistella
fonte agricolturaitalianaonlne.it