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Le condizioni ambientali e di coltura degli aranceti destinati alla produzione dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP devono essere quelle tradizionali della zona e, comunque, atte a conferire al prodotto che ne deriva le specifiche caratteristiche di qualità. La raccolta dei frutti avviene manualmente con l’ausilio di apposite forbici che tagliano il frutto alla base del picciolo per non recare danno alla pianta. Il prodotto è presente sul mercato da ottobre/dicembre a maggio/giugno. L’arancia amara fu portata in Europa dagli Arabi, mentre quella dolce fu diffusa dai Portoghesi quando inaugurarono la rotta commerciale con l’Est. In Sicilia questo agrume ha trovato esposizione e composizione del terreno ideali, tanto da essere considerato il migliore d’Italia. L’Arancia Rossa di Sicilia IGP ha origini antiche. Di origine cinese, l’arancia era nell’antichità già largamente diffusa nell’area mediterranea, ma usata prevalentemente a scopo ornamentale o religioso. Nel Meridione si diffonde a livello popolare solo a partire dal XVII secolo, con l’arrivo degli Arabi che già ne conoscevano le proprietà salutistiche e dietetiche. Si deve forse ad un missionario genovese, di ritorno dalle Filippine, l’introduzione in Sicilia delle arance pigmentate. A partire dalla metà del secolo scorso, la coltivazione delle arance rosse ha assunto un ruolo sempre più importante nell’economia siciliana.
L’arancia rossa di Sicilia appartiene alle tipologie Tarocco, Moro e Sanguinello. La raccolta dei frutti avviene manualmente, con il solo ausilio di apposite forbici. Il taglio è effettuato all’altezza del peduncolo, facendo molta attenzione a non danneggiare il frutto. Una volta raccolte, le arance sono selezionate in base alla dimensione e allo stato di salute. Segue la fase di confezionamento e immissione al consumo; in commercio si trovano a partire dal tardo autunno fino a tarda primavera dell’anno successivo. Si presentano con buccia di colore arancione-rossastro; il profumo è tipicamente agrumato, intenso e persistente; il sapore è dolce, con una tipica nota acidula finale. Il sole e il terreno siciliano sono in grado di influire sul gusto di questi frutti. Si conservano per qualche mese in locali freschi.