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Per Vincenzo Tanara, nel suo manuale gastronomico del 1644 – gli strangolapreti erano degli “gnocchi di pane di miglio, farina, latte, avvolti in cascio grattato e serviti con butirro e cannella”. Quanto al nome, strangolapreti o strozzapreti, non esistono dubbi furono chiamati così poiché i preti li mangiavano con tale avidità che rischiavano di rimanere affogati
Preparazione:
1 Kg di pane raffermo,500 gr di spinaci,2 uova,100 gr di grana,1 hg. di burro,olio extravergine d’oliva,1/2 lt di latte,noce moscata
cipolla, salvia,sale e pepe
Mettere in ammollo nel latte tiepido il pane raffermo tagliato a dadini per circa 3 ore. Aggiungere quindi gli spinaci lessati e tritati dopo averli saltati al burro e saporiti con sale, pepe e noce moscata. Unire quindi la cipolla tritata finemente e rosolata nell’olio, il grana trentino grattuggiato, le uova, il sale e il pane. Amalgamare bene il composto con un mestolo di legno e, se tutto risulta troppo morbido, unire del pane grattuggiato che servira’ a dare maggiore consistenza. Confezionare quindi gli strangolapreti nella forma desiderata (a palline, a forma di cucchiaio, di gnocco ecc.) e versare in acqua bollente salata. Quando riaffiorano scolare e servire con grana abbondante e burro spumeggiante aromatizzato con salvia.